A Giacinto e Violetta
che il loro amore possa perpetuare all’infinito.
Dall’uomo misterioso:
scritto da Violetta
“Lettere fra noi”
Lui – 10-01-1983
Mia cara,
ci sono dei momenti in cui mi domando se esiste veramente l’Amore?
Mi dà forza il solo pensiero che ho un’amica con cui parlare e che ha un po’ di simpatia per un uomo che non ama.
Lui – 30-05-1983
Caro amore,
mi sono permesso di scrivere due parole perché non riesco a dirle a voce.
Mi devi scusare per la scrittura ma mi tremano le mani.
Non so se quello che provi per me è amore o simpatia, e questo mi fa molto male.
Una cosa è certa, che da quando ti guardo, nei tuoi occhi e il solo accarezzarti, mi dà una sensazione di gioia e di felicità …
Comunque vadano le nostre strade, sappi che io ti voglio bene.
Se l’amore esiste, bene! Io l’ho trovato!
Ti amo… amo… amo.
Lei – 01-06-1983
Mio caro,
mi spiace ogni volta dover utilizzare delle parole pesanti per farle capire il mio pensiero; ma questa nostra situazione mi sta logorando, i sensi di colpa aumentano di giorno in giorno e in più mi sento addosso gli occhi sospettosi della gente, che cominciano a chiedersi come mai le sue visite sono sempre più frequenti e si prolungano più del necessario.
La nostra relazione, se così si può chiamare, continua fra alti e bassi.
Non ce la faccio più, so che sono diventata pesante da sopportare con i miei scatti isterici ma non vedo altro modo per spingerla a non cercarmi più.
È inutile che si sforza di farmi credere che non è cambiato niente fra noi, so benissimo che così facendo mi sto rendendo antipatica e sono diventata un peso, non occorre mentirmi, lo vedo, lo sento che in lei non c’è più sincerità. Smetta di venire, è quello che voglio! Sto lottando con me stessa per riuscirci, perché non mi viene incontro?
Lui – 25-06-1983
Caro amore,
sono le ventiquattro e trenta di venerdì e mi trovo fuori sul balcone.
La testa mi sta scoppiando perché in tutte le mosse che faccio mi trovo davanti il tuo volto e il tuo sorriso e questo mi fa pensare, come sarebbe bello il giorno in cui, almeno per poche ore, saremo liberi di dirci tutto quello che proviamo e sentiamo dentro i nostri cuori.
Mi solleva il fatto che lunedì, pur non vedendoti, io mi troverò come in paradiso sapendo che sei “nella stanza accanto”.
Forse me ne sto approfittando un po’ troppo della tua onestà, perché te non è vero che sei isterica, ma hai bisogno di affetto più di qualsiasi altra persona che io conosco.
Te lo scrivo: il mio e il tuo problema? Non è il lato materiale, anche se esiste; ma solo una tua e una mia carezza per farci sentire felici.
Adesso arriva il brutto della giornata, perché siamo in due a dormire nel letto, ma dormo da solo. Ciao.
Risposta di lei – 26 -06-1983
Mio caro,
vorrei poterle dire anch’io liberamente tutto quello che sento nel mio cuore, ma il buon senso mi dice di non farlo, vista la nostra situazione.
Lei mi chiede sempre nei nostri incontri e durante le nostre accese discussioni: “Che cosa è lei per me?” le rispondo a modo mio, sperando di farmi capire.
Lei per me è quella cosa che io ho sempre desiderato!
Cioè, qualcuno con cui parlare – discutere – litigare e allo stesso tempo, avere la possibilità di scambiarsi delle tenerezze.
La sola cosa che non va, è che lei è la persona sbagliata.
A me spiace molto averla messa in questa situazione, anche se la colpa non è solo mia, sa, le cose si fanno in due.
Vorrei potermi sentire colpevole per tutti e due, così forse troverei la forza di interrompere la nostra relazione.
Ma sinceramente, oggi non riesco più a sentirmi colpevole, perché pur sapendo di sbagliare, mi sono convinta – e forse era meglio che non l’avessi mai fatto – che non faccio niente di male a darle retta, perché dopotutto, io non appartengo a nessuno in questo momento, per cui sono libera di amare chi voglio.
La sola cosa che mi fa stare male è il fatto di sentirmi sporca, tanto sporca dentro, per questa nostra situazione.
Cioè per il fatto che lei non è libero, ma ha una moglie a casa che l’aspetta.
E non posso fare a meno di mortificarmi da sola in ogni momento della giornata, con parole orribili, che poi hanno il potere di buttarmi moralmente a terra.
E così facendo, non riesco nemmeno più a guardare in faccia le persone che mi circondano perché sento di essere diventata una persona volgare.
Io sono convinta di sapere quello che voglio, e cioè: smetterla di vederci di nascosto prima di farci male; ma se lei non mi aiuta in questo, da sola non ce la posso fare.
È troppa l’attrazione che sentiamo l’uno per l’altra.
Eppure sono sicura che mi basti non vederla più per cancellare ogni cosa, ogni senso di colpa e dimenticarla.
L’essere obbligati a condividere lo stesso spazio senza parlarci per non sollevare sospetti, mi logora dentro.
Per questo voglio allontanarmi dalle persone che frequentiamo giornalmente, e sono sicura che se lei me lo lascia fare senza convincermi tutte le volte che ci provo a ripensarci, si sistema tutto. Perché se continuiamo così, alla fine non riusciremmo neanche a guardarci, perché finiremmo con l’odiarci.
Io sto facendo di tutto per offenderla, utilizzando delle parole pesanti attraverso i miei scritti, e soprattutto nei nostri furtivi incontri, dove ci incanaliamo in lunghe discussioni.
Sperando in questo modo che lei un giorno si stufi e la smette di venirmi dietro – amarmi, direbbe lei – ma ancora non ho ottenuto il risultato sperato e mi spiacerebbe diventare ancora più cattiva per poterci riuscire.
Credo sia meglio finirla adesso, non solo per entrambi, ma prima che roviniamo tutto, coinvolgendo altre persone.
Vorrei poter ricordare nel tempo quello che ci è successo perché è stato bellissimo e ho imparato qualcosa di buono in tutto questo.
Ma se continuiamo con questo, tira e molla, non so come finirà. Lei per convincermi dice sempre “Finirà bene” ma io ho i miei dubbi.
La saluto caramente e… se sono stata cattiva, non me ne voglia.
Risposta di lui – 27-06-1983
Mia cara,
ho segnato tutte le parole della tua lettera che mi sono sembrate importanti e per ogni parola, ti spiego il perché. Tu dici:
Quella cosa: mi consideri una cosa?
Sbagliata: vorresti un altro al posto mio?
Amore: è questo che ci lega!
Non l’avessi mai fatto: non stai facendo niente di male.
Non appartieni a nessuno: appartieni a me!
Sporca – volgare – smetterla – farci male – non vedermi più – finirla – odiarci?
No, no, niente di tutto questo avverrà, non sentirti sporca.
Smettere di amarti? Mai.
Cattiva: No, non serve, perché finirà tutto bene, e sai perché?
Perché io ti amo!
Risposta di lei – 28-06-1983
Mio caro,
riflettendo su quello che abbiamo detto ultimamente, vorrei ritornare sul fatto delle parole da lei sottolineate nella mia precedente lettera.
Perché sempre secondo lei, ho utilizzato “termini sbagliati” che la offendono.
Voglio ritornarci su perché parlandone poi a voce, ho l’impressione che certe volte, lei mi giudica peggio di come io posso farlo già da sola. E questo m’infastidisce molto.
Sarà forse il modo di esprimermi che fa capire il contrario di quello che voglio dire, perciò ora se non le spiace, voglio rimediare e spiegarmi meglio.
Partendo dalla prima parola che secondo lei ho sbagliato a scrivere, quando le dicevo che “lei è la persona sbagliata” forse al suo posto avrei avuto anch’io la sua reazione.
“Se ci fosse qualsiasi altra persona sarebbe uguale?”.
No. Assolutamente!
Quello che io intendevo dire è che, tutte quelle cose che io trovo in lei… no, un momento, non devo utilizzare la parola “cose”, sennò poi lei si offende.
Tutte quelle “qualità positive” che io ho trovato in lei e che ho desiderato tenere per me, non ho mai pensato di trovarle in una persona qualsiasi.
Per ben quindici anni io ho sperato di trovarle solo in una persona, cioè, il mio defunto marito. E non avrei mai pensato di andarle a cercare da un’altra parte che non fosse lui. Purtroppo non è stato così.
Desideravo essere amata sì, ma non dal primo che passa per la strada, cerchi di capirmi.
Ora, quello che sta succedendo “fra me è lei” è capitato in modo piacevolmente inaspettato.
Ma non avrei mai immaginato potesse succedermi. Purtroppo è successo, e questa cosa mi sta logorando dentro, perché so che è sbagliato abbandonarsi a questo sentimento che ci sta portando fuori strada; e questo mi fa sentire una persona sporca dentro – come dico sempre – perché va contro i miei valori.
Ora, ritornando alle sue qualità, a tutte quelle cose positive che io ho trovato in lei, deve sapere che mi sono state di grande aiuto perché ora mi sento diversa, non mi sento più sola e angosciata come un tempo.
Oserei dire che sono felice di averla incontrata, perché la sua presenza nella mia vita mi ha portato non solo angoscia e inquietudine, ma soprattutto serenità e pace, quella pace e forza interiore che in passato non ho mai avuto.
Forse il fatto di sentirmi finalmente amata per quella che sono realmente, ha fatto sì che io dimenticassi il passato e imparassi a vivere il presente.
Sento di essere cresciuta, sono passata in un solo giorno dall’adolescenza all’età adulta, se così si può dire, e questo grazie a lei; grazie a quel famoso giorno in cui tutto è iniziato, il giorno in cui inaspettatamente ha messo gli occhi su di me facendomi “la sua proposta indecente” ricorda?
Da allora m’infastidisce pensare al mio passato, ho invece una gran voglia di costruire il mio futuro, e purtroppo, di questo mio futuro ne farà parte anche lei che lo vogliamo o no, ormai il nostro destino è segnato.
Spero di essermi spiegata ma senz’altro avremo ancora modo di parlarne a voce, visto che le sue “visite inattese” sono all’ordine del giorno.
Perciò mi fermo qui, testa dura, alla prossima.
Lui – 20 -07-1984
Mia cara,
per due mesi, dopo dodici anni, mi sono sentito vivere, e forse felice; cominciavo a guardare la vita con occhi diversi.
Forse questo è Amore Sincero, o forse è un modo come un altro di evadere da quel buio malinconico mondo in cui mi trovo.
Capisco bene la tua situazione, il bisogno che hai di parlare con delle persone, “specialmente con chi ti vuol bene”.
Ma la tua reazione di “quella mattina”, mi ha fatto ritornare triste e malinconico. Non è che la colpa sia tua, perché nei tuoi pensieri purtroppo c’è qualcosa che oserei dire “Amore”, per chi non lo so.
Mi basta pensare il sorriso che hai fatto per un secondo – durante la nostra discussione accesa – per capire i tuoi sentimenti e per farmi respirare.
A questo punto mi allontano piano piano dalla tua vita.
Ripensando a quei giorni in cui la tua mano mi accarezzava come non ho provato mai.
Sarà duro per me allontanarsi perché ti vedo ancora nei miei sogni, mano nella mano come due colombi che vogliono evadere.
In questo momento mi trovo da solo e ho appena finito di mangiare.
Come succede molto spesso, ho cucinato io la solita bistecca con insalata, e più forte mi viene la voglia di telefonarti, o meglio ancora, di venire a casa tua.
Ho la testa che mi scoppia e le mani mi tremano.
Anche gli uomini qualche volta piangono.
Scusami se ti dico queste cose che forse a te non interessano.
Lei – 21-07-1984
Mio caro,
vorrei riuscire a capire che cosa le sta succedendo in questo periodo ma purtroppo ultimamente non ci riesco.
Se lei non mi obbligasse – piacevolmente devo dirlo – a far parte della sua vita, io potrei tranquillamente far finta di non vedere e di non sentire il suo stato d’animo, e fregarmene.
Ma il fatto che continua a frequentare la mia casa con lo scopo di farmi sentire la sua amante, allora se permette pretendo di sapere cos’è che non va, cos’è che la inquieta.
Ho capito che la mia insistenza – di voler sapere – la infastidisce, io vorrei poterla aiutare, ma lei non me lo permette, visto che non vuole rispondere alle mie domande; per cui non posso fare a meno di farmi le mie idee.
Quello che sto notando da qualche tempo è che lei si trova in un periodo di crisi profonda in cui non sopporta più niente e nessuno. Se è così non posso farci niente perché, come ho già avuto modo di sperimentare di persona, bisogna venirne fuori da soli dalle nostre crisi esistenziali.
Certo che quando ci si mette è più complicato di me!
A me basta confidarmi con qualcuno e ritrovo il buon umore, lei no, è un testone sa?
Ho pensato anche, e questo è più difficile per me da accettare se così fosse, che lei mi sta usando per fare dispetto a qualcuno, sappiamo bene di chi parlo. Se così fosse, la avverto che non mi va proprio di fare da cavia, né tanto meno diventare un’abitudine.
Ecco cosa mi sembra di essere diventata per lei, un’abitudine.
Io non riesco più a capirla, non mi sento più tranquilla perché il suo modo di fare mi mette a disagio.
Non so più come comportarmi, non so quando ho torto e quando ho ragione. Soprattutto, ha iniziato a mettermi a disagio davanti agli amici che frequentiamo quotidianamente, perché li coinvolge nei nostri battibecchi, ed io non me la sento di continuare così. È imbarazzante.
Non riusciamo più a comunicare, che senso ha continuare a frequentarci. Bello o brutto che sia, mi dica una buona volta che cosa le passa per la mente.
La sua presenza diventa insopportabile per me, se non abbiamo più niente da condividere.
Lui – 30-08-1985
D’Amare non si finisce mai,
perché l’amore è in ogni momento del giorno.
Amare vuol dire: mai dire no!
Ti amo! Tuo Giacinto.
Lei – 04-11-1985
Mio caro,
speravo non ci fosse più bisogno di comunicare così fra di noi, ma oggi ne sento ancora il bisogno, visto che non posso fare diversamente essendosi interrotta quella complicità iniziale che c’era fra di noi in cui tutto quello che avevamo da dirci ce lo dicevamo spontaneamente senza usare parole offensive.
So che le discussioni in casa sua sono all’ordine del giorno ma non per questo devo pagarne io le conseguenze sopportando il suo umore variabile. Dopo anni di questo tira e molla ormai sono anch’io esausta.
Lei è appena andato via, e improvvisamente mi rendo conto dello sbaglio che ho fatto mettendomi con lei.
In questo momento ho tanta voglia di piangere, non so se più per rabbia oppure per delusione.
Per rabbia, perché pur sapendo a cosa andavo incontro, mi sono buttata in quest’avventura.
Per delusione, perché oggi scopro che lei mi ha deluso, non è la persona amabile che credevo.
Appartiene invece a quel gruppo di persone che quando la cosa non le fa più comodo “rinfaccia le cose” e per me chi fa questo è una persona poco affidabile.
Già da un pezzo avevo notato il suo cambiamento, per questo la stuzzicavo sperando trovasse il coraggio di parlarmene.
Se la cosa non gli sta più bene, può anche smettere di tornare da me.
Non chiedo altro da tempo che chiudere finalmente questa storia che ormai si trascina senza via d’uscita da anni, perché è diventata un’abitudine.
Mi è venuto naturale volergli bene a suo tempo, e non avrei smesso, se non avessi notato questa sua rigidità di carattere.
Non le ho mai chiesto niente, è libero di andare, non la trattengo.
Quello che mi ha detto stasera però, avrei preferito che me lo dicesse in un altro modo, avrei capito lo stesso e mi avrebbe ferito allo stesso modo.
Ma almeno avrei potuto guardarla in faccia senza vergognarmi di rispondergli come meritava.
Cosa crede, che ho dimenticato le nostre condizioni familiari?
Nemmeno per un secondo avrei mai potuto dimenticarle.
Non si lasci ingannare dal mio atteggiamento “da oca giuliva” che ride sempre, facendo finta che va tutto bene e di dimenticare quello che mi succede intorno.
So io quello che sento dentro di me per ogni sorriso che faccio, non occorre che venga a ricordarmelo lei “con frasi pungenti”.
Io affronto i dispiaceri con un sorriso, lei chiudendosi a riccio ed escludendomi dalla sua vita.
Credevo che il suo cambiamento di questi giorni fosse dovuto al fatto che aveva dei problemi suoi, sarà anche così, ma non gli permetto di scaricarne la colpa su di me.
M’illudevo che io non c’entravo, perché gli credevo quando diceva di volermi bene – anche se in fondo in fondo… non del tutto.
Lo sbaglio più grosso che faccio sempre, è fidarmi della gente, e alla fine per imparare la lezione ci devo sempre sbattere il muso.
Sono delusa perché credevo, nella mia ingenuità, che questo con lei non sarebbe mai potuto succedere.
Tanto l’avevo idealizzata.
Sa una cosa? Adesso posso anche dirglielo, nonostante l’amore che ci legava, questo è uno dei motivi per cui non ho mai voluto chiamarla per nome, né darle del tu, così come lei mi ha sempre detto di fare. Sesto senso?
Perché istintivamente “sentivo”, che la persona che stavo amando in quel momento, era diversa dall’uomo conosciuto pubblicamente che si relaziona con gli altri.
L’uomo che io ho amato in tutti questi anni era un uomo pulito e sincero di cui ci si poteva fidare.
Invece con la persona che oggi lei è diventata, per colpa dei suoi intrighi familiari, io non voglio più averci niente a che fare.
So che faccio sempre discorsi troppo complicati per lei che non ha ancora capito il mio vero carattere.
Forse il giorno in cui ci riuscirà, sarà troppo tardi, perché non avrò più niente da dargli.
Lui – 03-01-1986
Caro amore,
mi tremano le mani in questo momento, ma purtroppo lo devo dire.
Non riesco ad accettare il sapere che fai del tutto per mandarmi via.
Però io so che tutto quello che tu fai è in fin di bene.
Se dobbiamo smetterla, voglio anzi tutto, anzi, “pretendo” una spiegazione molto valida.
Scusami se non riesco a esprimermi come tu vorresti.
Comunque sappi che io ti voglio molto bene e ti auguro molta felicità.
Ti prego, cerca di non dimenticarmi. Perché il sapere che tu mi pensi mi fa stare molto bene. Auguri Amore.
Lei – 04-11-1986
Mio caro,
credo di aver capito finalmente, qual è la causa del mio cambiamento di carattere.
Il fatto è che mi sono stancata di avere tutto e non avere niente!
Non me la sento più di continuare questa nostra relazione, sono stanca di rubare e condividere qualcosa che non mi appartiene ma che sento mio.
Sono stanca di questa situazione, mi disgusta il mio comportamento.
Faccio spesso un esame di coscienza e non mi piace ciò che sto vivendo è una situazione che non porterà mai a niente.
È arrivato il momento di prendere una decisione e visto che lei non ne è in grado, lo faccio io per entrambi.
Ora sono in grado di sopportare questo distacco, a differenza di qualche mese fa, quando la sentivo sincero e innamorato. Ora la sua presenza mi è diventata insofferente e non ho più la pazienza dei primi giorni.
Perciò, addio amore mio. Voglio lasciarti a lei che non capisce. A lei che più di me ha il cuore infranto. A lei che non lo sa, ma t’ama tanto.
Voglio spegnere il tuo sorriso disperato, cancellare la tua immagine da me e ritrovare me stessa, lontano da te.
Risposta di Lui
Ti voglio bene!
Lui – 28-11-1986
Cara Viola,
io sono d’accordo quando fai di tutto per allontanarmi dalla tua mente.
Scusami se qualche volta ti faccio arrabbiare. Se solo servisse a volersi più bene lo farei subito, adesso.
L’amore è una cosa meravigliosa!
Lei – 03-12-1986
Mio caro,
stasera mi ha chiesto cos’è che mi tengo dentro e che non gli dico, notando il mio stato d’animo pensieroso.
Al momento non ho saputo rispondergli perché la sua domanda mi ha sorpreso e non ero preparata alle confidenze.
Appena lei è andato via, nel silenzio della mia stanza, ho potuto pensarci con calma e alla fine mi sono data una risposta che ora voglio condividere con lei.
Mio caro, deve sapere che non è solo il mio senso di colpa a farmi stare male.
Deve sapere che da un po’ di tempo sono assalita da certi dubbi che la riguardano, e che poi puntualmente, parlandone con lei a sua insaputa, mi conferma ciò che penso.
E a quel punto la mia diffidenza si rinforza.
Questa mancanza di fiducia si fortifica e mi fa capire che lei con me, non è più sincero come una volta.
Stasera per ben due volte mi ha mentito, e il dubbio in me si ingigantisce sempre più. Come posso fidarmi di una persona che non è sincera?
È il caso di continuare a frequentarci? Ne vale la pena? Che senso ha continuare visto come si sono messe le cose fra noi?
So che mi sono intromessa in argomenti che non mi riguardano, avrei voluto aiutarla, ma visto che non vuole, ne faccio volentieri a meno ma, non voglio più essere presa in giro.
Mi ha detto stasera di essere sincera e di dire sinceramente quello che stavo pensando. Ebbene io l’ho sempre fatto, e lo farò anche adesso con questo mio scritto.
Ripeto, il dubbio ormai c’è, e non riuscirò mai a mandarlo via perché lo sento in fondo all’anima.
A questo punto, penso sia meglio, per non rovinare quel poco di amicizia che ci rimane; che lei smetta di frequentare la mia casa.
Non voglio più che venga a trovarmi e vorrei che non fosse la solita frase detta con rabbia, per poi subito dopo ricominciare, sono anni che andiamo avanti così.
Le cose fra noi ormai sono cambiate. Quando in un rapporto non c’è più fiducia non è bene continuare a frequentarsi.
Prima non c’era solo amicizia fra di noi, ma c’era complicità, e allora le nostre discussioni non erano litigate.
Ma oggi, dal mio punto di vista, si è rotto quel legame energetico che ci spingeva uno nelle braccia dell’altro, non c’è più quel qualcosa di bello che ci univa pur non volendo.
Adesso la nostra si può veramente chiamare “amicizia”.
Ovviamente, l’abitudine poi ci porta a fare altre cose, ma non perché in fondo, lo desideriamo veramente.
Ormai è finito tutto da entrambe le parti, non abbiamo più niente da darci. Abbiamo esaurito gli argomenti.
Mi spiace tantissimo essere arrivata a dire queste cattiverie ma me lo ha chiesto lei di essere sincera, forse non trovando il coraggio di affrontare l’argomento ha lasciato a me la patata bollente.
Ripeto, non mi sembra giusto continuare a illuderci quando sappiamo benissimo come vanno le cose.
È stato bello finché è durata, ma purtroppo per ogni cosa c’è sempre una fine.
Credo di averle detto tutto, spero di essere stata chiara, e non aver fatto confusione come al solito.
Spero anche che questa nostra avventura abbia portato qualcosa di buono nella sua vita, così come lei lo è stata per me.
Non dimentichi i consigli che le ho dato strada facendo, potrebbero tornargli utili.
Ma soprattutto ricordi: sorrida quando ha voglia di piangere.
Lei – 26-01-1987
Giacinto, amore mio,
mi spiace di trattarti duramente ma è necessario per il mio bene.
Mi sento molto cambiata nei tuoi confronti.
Sebbene il desiderio di vederti è sempre grande, poi quando mi lasci e torni a casa tua, rimpiango di averti permesso ancora una volta di raccogliere le briciole di un amore impossibile.
Ultimamente è come se stessi facendo a pugni con me stessa.
La parte buona di me, lotta con la mia parte oscura. Non so alla fine chi vincerà.
Come ormai ti ho ripetuto mille volte, non me la sento più di continuare questo tira e molla.
Ti sei accorto? Ti sto dando del tu, segno che sono veramente cambiata.
Sappi che questa è l’ultima lettera che ti scrivo, se avremo ancora da dirci lo faremo a voce, come semplici conoscenti, o amici, o quello che vuoi tu.
Ora torno a darti del lei perché sono incavolata in questo momento.
Voglio farle un rimprovero, la prossima volta che ci troviamo in pubblico, non osi mai più parlare dei nostri problemi come fossimo una coppia di vecchi coniugi che si odiano e hanno il bisogno del parere degli altri per sistemare le cose che non vanno.
Primo, perché per quanto la gente che sa di noi capisca la situazione e ci giustifica – perché siamo umani – dall’altra parte, non mi sembra che siamo nella condizione di dare spettacolo.
Non siamo due fidanzatini qualunque.
Abbiamo delle responsabilità sulle spalle. La nostra storia è diversa; e se non ci fossero altre persone che vengono prima di noi non saremmo a questo punto.
Magari vivremmo felicemente in una baita in montagna noi due da soli, come abbiamo sempre sognato.
Ma erano solo sogni ad occhi aperti, niente di tutto questo si è avverato. Ci siamo detti un giorno: «Forse in un’altra vita». Chissà!
Tornando al discorso iniziale.
Per questa ragione, evitiamo di dare spettacolo, la gente non può capire.
Soprattutto quando le parole escono diverse da come si vorrebbe, per spiegare un discorso che “ingenuamente” metti in piazza.
Perciò non osi discutere più di noi due in pubblico, è un ordine!
E poi, se vogliamo aggiungere qualcosa a questo discorso, posso permettermi solo io, di parlare e raccontare di noi, per far capire a che punto è la situazione. Ma solamente perché conosco la persona che ho davanti, e soprattutto, non tutte le cose si possono dire, un po’ di discrezione non guasta.
Posso permettere che ci vedano scambiarci delle tenerezze perché sanno di noi, ma non permetterò a estranei di far parte di noi, se lo ricordi.
Tornando a noi. Io adesso, non le dirò che non voglio più vederla, perché noi ci vedremo ancora.
Il giorno che avrà voglia di vedermi, sappia che quello sarà anche il mio desiderio.
E anche se faremo di tutto per non vederci, alla fine ci cercheremo.
Ormai siamo un corpo e un’anima, sarà amore, sarà telepatia o quello che sarà. So solo che io ho bisogno di lei per sopravvivere come lei di me.
Ci cercheremo sempre, ne sono sicura, e magari, per non concludere niente e tornare a litigare.
Oppure, semplicemente perché ne abbiamo nostalgia, pensando al passato. – Come se fosse stato tutto, rose e fiori –.
Perciò testa dura, scusami se non ti amo più o se ti amerò più di prima, quello che conta è essere insieme, anche se solo per litigare e offenderci a vicenda.
Conclude lui con la frase:
Ti voglio bene.
Qui s’interrompono le loro missive. Evidentemente c’è stato fra loro un distacco, oppure una comprensione tale da non aver più bisogno di scriversi, dal momento che tutto era già stato detto.
Da qui in poi iniziano tutte le poesie che lei gli ha dedicato nel tempo.
La lettura non sarà scorrevole e fluida, perché, come già detto, non ho voluto cambiare niente di questi scritti.
Ho lasciato invece che la semplicità delle loro parole vi toccasse il cuore.
Buona lettura.
Vita Minore
Da Violetta a Giacinto
Poesia
Quando la poesia
riempie il cuore
l’amicizia nasce
come il sole.
Testimone inutile
È impetuoso il mare e il vento soffia.
Un pescatore spera che il pesce abbocca.
Non si accorge di quell’onda alta alle sue spalle
che senza chieder permesso lo scavalca e lo assale.
Così che quando il mare infine si è calmato
sull’acqua si vede solo un filo e un amo
che senza volerlo è stato testimone
ma non osa parlare, perché non ha parole
Prestami il suo nome
Amica mia che condividi
il mio segreto
e il nome del tuo amato
è uguale al mio.
Tu che mi sai capire.
Prestami il suo nome.
Mi serve per difesa.
Perché nessuno sappia
perché nessun capisca.
Perché nessuno noti
la troppa confidenza.
Tu che sai di noi
ti prego non temere
mi serve solo il nome
da lui non voglio niente.
Pensando a te
La mia mente ti chiama in silenzio
e un sospiro si leva nel vento.
Raggiunge quel sole lontano
e si nasconde dentro il suo raggio.
Al suo tepore si vuole scaldare
per lasciare la tua voce parlare.
Dolce (☺)
(la faccina è apparsa da sola)
Dolce è il tuo viso quando mi guardi
e poi abbassi lo sguardo un poco impacciato.
E il tuo bel sorriso che spesso nascondi
perché agli occhi degli altri
rimanga un segreto.
Il nostro segreto di un amore sbagliato
ma tanto grande da togliere il fiato.
Un amore appena sbocciato
da nascondere, come fosse un reato.
Ogni incontro rubato fa battere il cuore
profuma di rose, di dolci parole
di sguardi, di azioni, di frasi impacciate
che fanno fatica a restare in prigione.
Vogliono esplodere alla luce del sole
ma non potendo diventare parole
sfumano in languidi sguardi
che toccano il cuore.
Mi sfiori le mani con fare indifferente
come se di me non ti importasse niente.
Ma il nostro amore è grande
ed io e te sappiamo
che non servono parole inutili
per dirci che ci amiamo!
Sensazioni
Sensazioni nuove
che a volte non conosco
provo quando il tuo sguardo
s’incontra con il mio.
M’immagino così
di volare insieme con te
verso cieli tanto alti
che nessuno ha mai sfiorato.
E tutto il proibito
che qua sotto ci separa
lassù nell’alto diventa poesia.
Così pian piano tenendoci per mano
ogni paura svanisce dal tuo sguardo
ed io ti seguo per scoprire nuovi mondi
e assaporare insieme a te, nuovi orizzonti.
Vorrei crederti
Vorrei credere alla semplicità
dei tuoi comportamenti
così darei una risposta
a tutti i miei perché.
Vorrei crederti
quando hai detto di amarmi e quando poi
mi hai chiesto scusa perché eri pentito!
Vorrei crederti adesso
quando mi guardi
pensando che io non ti veda
facendo sì che la fiamma
rimanga sempre accesa.
Vorrei crederti
quando siamo fra la gente
e con fare indifferente
intoni il motivo
di una canzone a noi tanto cara.
Vorrei crederti
quando dici di avercela con il mondo
ma non con me.
Vorrei crederti
quando dici che l’hai dimenticato
ma io lo so che ci stai pensando anche tu.
Vorrei crederti
quando parlando mi fissi negli occhi
ed io mi ci perdo dentro.
Vorrei crederti per molte altre cose ancora
perché mi sono accorta, che ti amo anch’io.
Entità
Tu
che diventi invisibile
quando il mio pensiero
vorrebbe raggiungerti
per intrecciarsi con il tuo.
Tu, che sei impossibile
quando cerco di farti ragionare
e stravolgi tutte
le mie buone intenzioni.
Tu, che sei assente
con lo sguardo perso nel nulla
quando vorrei parlarti
di cose importanti.
Tu, che neanche mi ascolti
se provo a chiamarti
e poi ti lamenti
della mia indifferenza.
Tu, che neanche mi senti
se voglio e ti sfioro.
E immerso nei tuoi pensieri
affoghi nella tua rabbia
senza mai venirne a galla.
Tu, che non sei in nessun posto
pur se presente.
A cosa ti paragono se non
ad una entità?
Solo un sogno (☺)
(la faccina è apparsa da sola)
Dolcemente, mano nella mano
camminiamo fra le strade del mondo.
Una dolce sensazione di volare fra le nuvole
ci invade e ci porta lontano.
I tuoi occhi che guardano i miei
ed è subito un luccicare di stelle.
Una strada, un sentiero, una casa nel cielo.
Entrando tu chiudi la porta ed io mi avvio con te
mi lascio guidare.
Ad un tratto qualcuno bussa alla porta
mi accorgo così, che era solo un sogno.
I nostri corpi (☺)
(la faccina è apparsa da sola)
I nostri corpi si cercano e vibrano
come le corde di un violino
ma appena si sfiorano
mandano un urlo spaventato
e si ritraggono
si negano all’amore
perché non ci appartiene.
Hanno paura di sbagliare
e si nascondono.
Si allontanano
per poi ritornare a cercarsi
e fuggire di nuovo spaventati.
Vorrei dirti (☺)
(la faccina è apparsa da sola)
Tu vuoi farmi impazzire.
Io non ti amo e ti voglio
tu non m’ami e mi cerchi.
Io vorrei rinsavire, ma poi
tu mi guardi negli occhi
ed io mi sento morire.
Io vorrei reagire
scappare, fuggire
ma ti sento appassire
E senza volerlo
ritorno a sognare.
Tu mi blocchi le azioni
e torni a tormentarmi
con parole languide
e preziose.
La mia mente vacilla
in cerca di una scusa.
E vorrei dirti, vai via.
Vorrei dirti, non t’amo.
Vorrei chiederti, perché fai così?
Vorrei dirti, vorrei dirti.
Ma poi
parli ancora tu per me
e tutto ricomincia.
Onde
Due onde si abbracciano
in riva al mare
e poi corrono lontano
accarezzando la sabbia
che si rallegra a quel tocco
e si ravviva.
Io
Io, che mi aggiro per la stanza
cercando di non pensarti.
Le note alte di una canzone
sembrano farmi dispetto
perché mi parlano di te!
Mi rendo conto
Di come all’improvviso
io sia diventata inutile.
Anche il pensiero mio più dolce
s’è levato all’improvviso nell’alto
ed è sfumato come folgorato.
Io, che ho sentito d’amarti
ma so che non è vero.
Allora mi chiedo
perché mai ti penso
e ho paura che tu lo sappia?
Io, che continuo a cercarti
quando so che non mi appartieni.
Vorrei dimenticarti, ma non ci riesco
e ho paura di fartelo capire
se non l’hai già fatto.
Ho paura di sbagliare ancora una volta
e così nascondo questo mio sentimento
sotto la neve.
Per nasconderlo alla gente
ma soprattutto a me stessa.
Ho paura (☺)
(la faccina è apparsa da sola)
Una nuova nuvola si alza all’orizzonte
e stavolta è stranamente azzurra.
In lontananza mi piace guardarla
ma ho paura di lasciarmi sfiorare.
Il suo sguardo è pulito e sincero
ma ho paura e trattengo il respiro.
Ogni tanto sonnecchia e scompare
ma poi, subito, ecco, riappare.
È felice, mi vuol torturare
ne ho paura, lo vorrei cancellare
ma non ci riesco e mi metto a sognare.
Il tempo
Dolce sintonia dei tuoi pensieri
che si intrecciano con i miei.
Mani vuote che carezzano
l’aria colma di stelle.
Una timida carezza
sul tuo viso e il mio
i nostri occhi che si scrutano
con una dolcezza irreale.
Un silenzio improvviso
s’è venuto a creare attorno a noi
e ha fatto fermare il tempo.
L’ha fatto restare immobile
solo un momento
per far unire due anime
in un corpo solo.
Di più non poteva fare
e ha ripreso a correre veloce.
Per lasciare noi
e permettere ad altri
di rubarci il posto!
Bambini innamorati
Se prendo le tue mani e tu le mie
e guardo nei tuoi occhi e tu nei miei
ci viene voglia di chiederci: “chi sei?”
E ci stupiamo ogni volta
che in coro rispondiamo, l’amore!
E poi subito dopo
ridiamo di noi stessi
come fossimo
due bambini innamorati.
Rapiti dall’estasi d’amore
ci divertiamo a rincorrerci
attraverso il gioco delle parole
per rendere il momento
più eccitante.
Sereno
Chiusa fra le pareti immobili di una camera
guardo il sole che entra attraverso le fessure.
Mi sento prigioniera di me stessa
che mi obbligo al silenzio e alla solitudine.
Mi ubriaco di pensieri scarabocchiati nell’aria
e il mio corpo diventa carta straccia.
Lo appallottolo da me
per poi scaraventarlo in un cestino
e annullare così la mia memoria.
Ma qualcosa dentro di me si ribella
non vuole morire.
Vuole capire
vuol tornare a guardare le stelle
e toglie ogni velo
per far ritornare il sereno.
[continua]