Mercoledì 26 giugno alle ore 17:00, presso Palazzo delle Albere a Trento, nel contesto della mostra in atto: Artisti A Statuto Speciale 2019, si terrà la presentazione del nuovo libro di poesie scritto da Annachiara Marangoni, edito da Montedit: “Il corpo folle”:/annachiara.marangoni/il.corpo.folle
Le poesie saranno lette dalla voce maestra di Alfonso Masi ed accompagnate con della musica, naturalmente sarà presente anche la poetessa Annachiara Marangoni.
Per i curiosi, alleghiamo una poetica di presentazione, così da stuzzicare l’appetito poetico.
Un Corpo folle nel logos lucido.
“la Sibilla con bocca folle proferendo cose senza
sorriso né ornamento né unguento, con la voce
penetra i millenni, attraverso il dio”
Eraclito Fr 67
Come follia si può intendere non solamente lo stato di alienazione mentale, ma anche la danza cinquecentesca di origine iberica con movimento moderato in misura di 3/4. Dunque il corpo entra in azione attraverso una forma di tema variato, ove la parola ne definisce le forme e il linguaggio ne distribuisce i movimenti; il tutto attraverso una ricerca di effetti sonori scritti con minuziosa ricerca nella verità del logos stesso, ovvero l’utilizzo del significato proprio delle parole stesse, le quali disegnano una poesia finemente distillata, scevra dai lazzi sentimentali, ricca di riflessioni e introspezioni. Pertanto una danza con risonanza e riflesso di un corpo dentro uno specchio in cui l’unità immaginaria si espande nello spazio esteriore ed interiore del lettore.
Un corpo poetico che si addentra nel luogo di un momento assente di materialismo, all’interno del nulla, come nella caverna socratica vuota, ove sono presenti gli indizi, le ombre, i quali riflettono spicchi di sagome del vivere, attraverso i sensi percettivi. Una introspezione fatta con i semplici strumenti del corpo, strumenti che Annachiara Marangoni utilizza con la maestra capacità di un eccelso cardiochirurgo, per fare in modo che la riuscita del suo intervento sia la riattivazione del sopito, flebile e irregolare battito del cuore della poesia. Una poesia da lei definita come atto osceno, perché necessita di essere messa a nudo, affinché il pubblico attuale distante e distratto possa nuovamente desiderare tale atto, come cibo per un vivere riflessivo e riflesso del sé. Dunque la conoscenza del sé risulta essere il segno primigenio del suo logos poetico, un dardo, insieme aculeo, balsamo, veleno e medicamento, una poesia verticale in cui scendere nel profondo e risalire nel cosmo, senza fronzoli legati ai sentimenti miseri a cui il corpo talvolta si assoggetta, ma pregno – come una gravidanza – di simboli e suggerimenti su cui soffermarsi con attenzione, senza immedesimarsi, bensì semplicemente confrontarsi, così da ricostituire e dar nuova vita al proprio corpo poetico. Dunque la bocca folle di una Sibila, quale dispensatrice di versi ermetici, con colore surreale, che intende penetrare in un tempo assente dal tempo con la voce divina della poesia. Millequattrocento versi scritti con una mente lucida che formano, contornano, definiscono, costruiscono un corpo fatto di parole poetiche, di sensibilità, di limpidezza ove la follia diviene vezzo da mostrare senza pudore, nel pieno della fierezza.
Durante la presentazione del suo libro Il corpo Folle, a lei dedicata, farò immaginariamente incontrare Annachiara Marangoni con scrittori e poeti attuali e del passato. Metterò in conversazione alcuni dei suoi versi, ove tali scrittori e poeti risponderanno con i propri. Un vero dialogo in cui emergerà l’importanza della forza riferita alla poesia come dialettica raffinata tra gli esseri umani.
Saranno dunque “presenti” a dialogare con Annachiara: Eraclito, André Gaillard, Hans Bellmer, Antonin Artaud, Roland Barthes, Pedrag Matvejevic e Miguel Angel Cuevas.
Le poesie saranno lette dalla voce maestra di Alfonso Masi ed accompagnate con della musica.
Mercoledì 26 giugno 2019 ore 17:00
Palazzo Albere: nel contesto della mostra Artisti a Statuto Speciale 2019
Barbara Cappello