Antologia del Premio Il Club dei Poeti 2009

Sommario

Prefazione di Gianmario Lucini – Albo d’oro dell’edizione 2009 del Premio – Rossella Arena – Antonio Balia – Pierangelo Basso – Mario Battaglia – Giuseppe Bellisario – Flavia Beretta Frank – Adua Biagioli – Marco Boietti – Manuela Bonanno – Silvia Bordin – Sabrina Bordone – Melania Bortolotto – Aldo Callari – Anna Calossi – Ilaria Calzavara – Franca Canapini – Carlo Caruso – Orazio Castellaneta – Chiara Catapano – Maria Gisella Catuogno – Alfredo Chiaromonte – Stefano Chieregati – Augusto Chiesa – Santi Germano Ciraolo – Carlo Collacchi – Isabella Coluzzi – Laura Congedo – Marco D’Aleo – Michele D’Urso – Mario De Rosa – Stefano Di Berardo – Luigi Di Legge – Antonia Oria Ducoli – Luca Falchi – Jolanda Fassina Smaniotto – Manuela Favalli – Riccardo Fedeli – Yuri Fenili – Marcella Ferraro – Giuseppe Figliolia Forziati – Franco Franchini – Egidio Fusco – Rosanna Gabellone – Girolamo Galluccio – Stefania Galluccio – Paolo Gazzilli – Pasquale Giannatempo – Mariangela Gioia – Patrizia Gori – Sauro Govoni – Alessio Gozzano – Esther Gratton – Claudio Guardo – Roberta Iacobucci – Pellegrino Iannaccone – Domenico La Rocca – Francesca Liguoro – Emilio Limone – Francesca Lisi – Irene Lorusso – Claudio Malatini – Federica Malpeli – Salvatore Managò – Mario Mancini – Tiziano Mancini – Chris Mao – Francesco Marinai – Giuseppa Masilla – Mariuccia Milazzo De Tommasi – Maurizio Alberto Molinari – Mina Montalbano – Margherita Nazzarro – Carla Noro – Gaia Ortino Moreschini – Maria Piera Pacione – Stefania Paluzzi – Eleonora Paoletti – Maria Cristina Perin – Giuseppe Perrotta – Mauro Piergentili – Jacopo Ramonda – Marilena Rimpatriato – Carmela Rita Romeo – Andrea Rossi – Lucia Rossi – Carmela Russo – Nino Russo – Silvia Schiagno – Salvatore Scollo – Salvatore Scuderi – Angela Sedani – Domenico Semisa – Carla Silla – Stefania Tacca – Silvia Taras – Giuseppe Terranova – Angela Maria Tiberi – Maria Isabella Tomasello – Federica Tombari – Stefano Tonelli – Andrea Tornati – Adriana Torre – Vanessa Tortella – Paolo Tulelli – Silvia Verso – Paolo Villa – Werther Zabberoni – Michela Zanarella – Gino Zanette – Antonio Zannino

Prefazione

C’è come un regredire, in gran parte delle composizioni presentate a questa edizione 2009 del premio «Il Club dei Poeti», in un privato vissuto palmo per palmo, non soltanto con i toni intimistici che sono quasi scontati nelle composizioni a soggetto amoroso, ma anche con toni sfuggenti, indefiniti, carichi di elementi di ansia. È come se un rumore di fondo disturbi l’eloquio ed è come se il verso si componga sul foglio con sofferenza. Non mancano comunque le visoni ottimistiche e neppure quelle ireniche, ma tuttavia la nota di inquietudine è particolarmente significativa, e proietta sul futuro un senso di ansia, un interrogativo inquieto, quando non si rivolge al passato nel tentativo di rileggerne i segni e trovare in esso le radici dell’ansia presente. Il filone dei ricordi infatti è seguito da parecchi autori, ma in pochi casi il ricordo è consolatorio o offre spunto per una idea di speranza e di serenità.
Probabilmente vi sono degli elementi esterni, di tipo sociale, che intervengono nel processo (collettivamente considerato) della scrittura poetica qui raccolta ed è per questo che abbiamo premiato una composizione che tenacemente si aggrappa a una visione serena ed equilibrata, dove l’Io poetico si rivolge alla cultura stessa del suo tempo, additando ciò che la cultura stessa sembra voler radiare dai propri interessi, anche se la morte, che è appunto il fulcro dell’evocazione, proprio per questo disinteresse, acquista nelle vicende di tutti gli uomini le caratteristiche fantasmatiche dell’assurdo, del negativo, dell’oscuro e dell’incomprensibile, alieno alla natura dell’essere. Dunque, proprio per il coraggio di un sentire controcorrente che si regge da sé con le semplici risorse della sua visione poetica del mondo e senza il supporto, pur lecito, di una fede religiosa o filosofica, vediamo in questa composizione una moderna e diversa prospettiva. Peraltro l’idea della morte è anche presente, in maniera più o meno sentita, anche in altre composizioni del concorso così come il sentimento dell’eros, della pulsione vitale, in una sorta di gioco fra Eros e Thanatos che è anche uno dei grandi fiumi sotterranei dell’inconscio collettivo e che la poesia puntualmente registra, come il sensibilissimo pennino di un sismografo, come già abbiamo constatato in altre edizioni di questo concorso.
Altro tema riscontrato con una certa frequenza è quello del ricordo, che per alcuni significa distacco e nostalgia, per altri un semplice sguardo come per misurare il tempo all’indietro in una sorta di metaforica sosta prima di continuare un cammino proiettato nel futuro, per altri un elemento di radicamento e sicurezza che può assumere i toni dell’appagamento, dello sguardo sazio di tempo, della serenità insomma.
Verrebbe da osservare, se l’osservazione non è troppo azzardata, che questo rapporto col tempo, nelle sue diverse coloriture poetiche, ha in qualche modo a che fare con l’idea di crisi, di passaggio, e con questo mi ricollego, secondo un’altra prospettiva, alla sensazione che ho espresso a conclusione del paragrafo precedente.
Si registra anche, nella lettura globale, per quanto possibile esprimere una visione globale dei circa 160 autori, una tendenza al superamento dei luoghi comuni letterari, che spesso nella poesia emergente si fossilizza in espressioni ad effetto, a volte quasi identiche nella loro sostanza, ricercatezze espressive che non di rado sconfinano nel manierismo o in versi stucchevoli o in ricercatezze o in estetismi fine a se stessi che se in qualche modo accarezzano l’udito, per altri versi allontanano dalla composizione il suo autore, lo nascondono dietro una maschera, un paravento di parole che rende banale, invece che originale, la scrittura. C’è insomma lo sforzo di recuperare un’originalità espressiva che significa anche mettersi in gioco su altre basi, più dialogiche, più comunicative. Pertanto invitiamo il lettore a cercare, in
questo libro, proprio questi segni, che ve ne sono in abbondanza.

Gianmario Lucini
Presidente della Giuria del Premio