Antologia del Premio letterario Il Club dei Poeti 2009

di

Autori Vari


Autori Vari - Antologia del Premio letterario Il Club dei Poeti 2009
Collana "Le Schegge d'Oro" - Le Antologie dei Premi Letterari
15,5x21 - pp. 122 - Euro 18,00
ISBN 978-88-6037-8699

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Antologia delle più belle poesie del Premio Il Club dei Poeti 2009


Antologia del Premio letterario Il Club dei Poeti 2009


ANTONIO BALIA

Sconsolata esistenza

Oh! Povera
fredda
sconsolata esistenza
che ti frapponi
agl’insani sensi
lottando nel deserto
arido
infuocato
per sconfigger chi comanda
le azioni dal profondo
e che dal profondo angusto
pilotano le scelte
che contrastan con l’amore.
E così
accecato di passione
si susseguon le giornate
e la sete reclama
e il corpo s’infiamma
s’infiamma e… la mente:
senza… sostegno, muore.
Muore della vita
ma nel petto
il cuore… si agita, Ti cerca
o mio Signore.
Ascolta le preghiere
che con tanto
tanto amore
Ti rivolgo
per ritrovar la pace
estinguere il languore
reclamato dalla carne
e contrastato con fermezza
solamente dal mio cuore.


PIERANGELO BASSO

Tutto scompare

Tutto scompare
Di fronte
Alla nudità
Del tuo corpo
Sovrano su
Quest’anima
Inquieta.


MARIO BATTAGLIA

Da quel giorno

In mezzo alla raccolta dei fiori
sono venuto alla luce e alla vita nuova,
là dove lo Spirito è di casa
e la vergine dei fiori riposa.
E là, ancor oggi, lei mi aspetta
sul letto di morte
dentro una vietata custodia
E domando: sono io che vivo,
da quel giorno?
vorrebbe
oh se vorrebbe, ma non può venirmi
incontro
solo quando sono prossimo
vedo aprirsi la carne di vita, sussurra:
“Mario
da quel giorno
sei in viaggio verso il cielo
cristiforme,
Iddio ti aspetta”.


FLAVIA BERETTA FRANK

Mattina

Meravigliosa immagine ti opponi
agli archi della giovinezza
risuona l’onda nel giardino
immensità che ci circonda.
Ormai le luci sono spente
tornerà grave la mattina
inonderà i tuoi bei pensieri
animerà i silenzi miei.
Mare d’argento non ci sarai
oggi a sentire il mio respiro.


ADUA BIAGIOLI

L’attesa

Incontro,
distanza,
attesa di un nuovo incontro.
Illusione e realtà,
desiderio e paura dell’amore,
paura e desiderio
di questo non ancora amore.


FRANCA CANAPINI

Opera 10^ classificata

Lari

C’è sempre una curva al risveglio
e una piccola ombra che appare
– torna a letto,
fingi di farti svegliare –
Ecco, piano è arrivata
fruga tasche
ti dona una noce
nonna! – sotto il gelso
il tuo viso sudato –
E c’è un’ombra più curva
che schiude furtiva la porta di casa
insinuando l’incerto sorriso
Entra, è aperto, rimani
scalda al fuoco i tuoi anni lontani
Solo tu non riappari
mater dolorosa
Allora ti vedo lo stesso
madonna
il piccolo bimbo accasciato
la bimba ti abbraccia di lato
Sei con loro, finalmente appagata
e li cingi in un cerchio d’amore
– ché nessuno più vi arrechi dolore –
Non chiedo che tu torni per me
ma, ti prego, proteggi la casa


ANTONIA ORIA DUCOLI

Riscatto

Le pratoline imbiancano come neve
a quest’ora il sole intiepidisce
e l’erba canta sotto i piedi di gomma.
Quel calabrone inizia il ciclo della primavera
anche il più piccolo rumore
provoca un sussulto…
E il merlo‘è lì…
tranquillo ma attento,
forse anche lui
per esperienza sa
che è meglio non fidarsi
se la prima a non amarti
è stata proprio lei
la madre snaturata,
che ti allevò…
ma mai imparò quel poco d’amore
che poteva servire a non farti soffrire.
La fretta di fare però non bastò
a frenare per sempre l’artistica mente,
…Ch’hai trovato la forza
…Intorno, nel mondo
del giusto valore
per sentirti migliore.


JOLANDA FASSINA SMANIOTTO

Nebbia e brina

Uscendo stamattina
Ho visto il pino
Che nebbia e brina
Stanotte al buio
Han trasformato
In bianco zuccherino.
Tutt’intorno era calmo
Freddo il mondo
Senza canti il giorno
Eppure era bello
La brina intessuto avea
Di gemme e stelle bianche
A tutto un gran mantello!
Ogni cosa sfumava
Nel nulla e…
Una pesante malinconia
Tutto avvolgea
Nella nebbia fitta
Grave di tristezza e di
Nostalgia s’affondava
L’anima mia!
Ad un tratto però
Sul monte dei Mori
Il sole s’affaccia
A guardare le gemme e le
Stelle / allora
Si rompe l’incanto
Gemme e stelle dal Sole
Baciate si sciolgono
In Pianto!!!


GIUSEPPE FIGLIOLIA FORZIATI

La potatura

Sotto ad un velo di nuvole,
ad intervalli, sulla campagna
di febbraio, una sottile pioggerellina
benefica si sparge.
Bagna il freddo arido
un’acqua restia alle sorgive,
si arresta sulle foglie
e sull’erba rinverdita.
Di bianco fumo si tinge l’aria:
operosa firma umana;
nel silenzioso riposo della natura
l’inverno ha il suo rifugio.
Come la spigolatrice dopo la raccolta,
vo accorpando d’ulivo le fascine
tra le piante, arde un fuoco
benefico, georgico mi scintilla un ozio.
In ciel le fiamme alte,
quasi sembran risucchiate,
in terra cinereo nevischio rilasciano,
il mio capo è di cenere cosparso.
Quaresima laica vi fu nel mio pensiero:
nel fuoco si completa
del superfluo la potatura,
si rinnova la natura.
Ciclo annuale delle stagioni,
quattro tempora della vita,
saggia fu la Chiesa,
coltivò quel segreto.
Si! Ricrescerà la palma,
rigogliosa… vittoriosa,
osanna al cielo,
… al Risorto!


PATRIZIA GORI

La valigia sempre pronta

La valigia sempre pronta
il passaporto la marca da bollo
la guida sottolineata alla pagina “cose da vedere”.
Partenze sospirate, ritorni imbarazzati dentro
la valigia sempre pronta.
Il sole che nasce all’altro capo del mondo
lo stesso sole di casa al piacevole sapore di libertà.
Paesi a forma di nuvole, incorniciati nell’oblò dell’aereo.
Popoli sconosciuti, bagnati dalle medesime lacrime.
La valigia sempre pronta mi accompagna
lungo il filo dei desideri.
Sull’isola di Koh Samui divento buddista
a Boston scelgo hot dog e patatine
nel deserto mi vesto da Tuareg
in Mozambico mi sento a casa.
Sorrido del mondo ri-conosciuto
e della mia vita che, stampata su quella foto,
fa un po’ meno male


ESTHER GRATTON

Se parler

Se parler, se connaître,
Dialoguer, devenir ami(e) s sans être envahissant(e) s,
Diviser ses chagrins, ses joies,
Voir seulement la positivité de la personne avec qui nous parlons.


Parlarci

Parlarci, conoscersi,
Dialogare, diventare amici o amiche senza essere invadenti,
Dividere i suoi dolori, le sue gioie,
Vedere soltanto la positività della persona con chi parliamo.


ROBERTA IACOBUCCI

La famiglia

Chi posso chiamare davvero fratello?
Chi madre o sorella?
Dov’è la vera famiglia che mi ha generato?
Dove la mia casa?
Ho mille case in questo mondo e tutte e nessuna mi appartengono
E a nessuna e a tutte io appartengo.
Ho una sola madre eppure tante me ne sento vicine,
e tutte di colori diversi,
una sola sorella di sangue ma cento ancora sparpagliate ovunque,
perché quando occorre una parola tu puoi essermi madre,
se ti serve aiuto, sono tua sorella
e milioni di vincoli segreti fanno di te mio fratello,
in un altro continente.
Questo sento e questo so.
In ogni dove ho casa e famiglia e sorrisi e abbracci per chi vorrà
ospitarmi.


DOMENICO LA ROCCA

Donna senza tempo

Alla Madre
Butti la secchia e scavi nel pozzo,
donna senza tempo,
raggomitoli il tuo pensare
al groppo di un tonfo
riverberante:
attingi cauta l’acqua
dagli arcani meandri dei fondali
stesi sotto il tuo fragile equilibrio
e disseti le nubi imprigionate
al tuo lento andare.
Scenderà la luna crescente
sui pani bianchi addolciti
dalle tue mani.
Scalderà il primo sole
le croste lievitate al baluginare
delle faville,
accese sentinelle della notte.
Nell’aria mite del tuo giardino
intenso profumo di salvia
spira in ultimi paradisi


FEDERICA MALPELI

Estate

Dietro frastagliati profili
di monti verdeggianti
la tiepida luce gialla dell’estate
saluta il giorno che muore.
E presto la sera,
fresca e scura,
porterà sollievo alla terra
stanca di calore


SALVATORE MANAGÒ

Testamento d’amore

Ho volto il capo
a osservare le briciole
del tempo,
giudice,
tiranno
che limita,
impone
la vita.
L’avvicendarsi delle stagioni:
Il mattino
fresco
di aspettative,
rinascite profumate
furie di gioventù.
La controra,
cocente
di passione,
struggente
come i quartetti di Franz.
Il tramonto
compendio
del maturo percorso.
La notte
attesa desertica
sotto un cielo
ammantato di stelle.
Il senso
di tutto,
giocare nel nulla.


FRANCESCO MARINAI

Guerra

Fugace nella brace e nel fumo tace
pece della pace prece il bece che fu trace
Pugnace il bece che tace e fumo prece alla pece
che trace fece la pace e con la pece accese la brace
Fumo fece e ora con la forza tace il bece fu pugnace


MARIUCCIA MILAZZO DE TOMMASI

Alba sensazionale

È l’alba nasce la vita
cambiamento spettacolare
dal buio nero della notte
l’oscurità si dilegua,
trasformandosi lentamente.
Le trasgressive nuvole
dolcemente dorate
di luce riflessa dal sole.
Come sogno:
il sole infuocato è completo,
si fondono i colori
si apre la luce del giorno.
Incomincia la danza
e il canto delicato dei passeri
omaggio di festa all’alba.
Cogliere l’attimo che fugge
e il finale “è giorno”.


MARGHERITA NAZZARRO

Cuore nascosto

Raccattandolo
Per non ferirti i piedi
Lo getteresti lontano
Il mio cuore
Pavido e nudo
Come in acqua di riva
Frammento di vetro
Parrebbe
Scavata una nicchia profonda
Fra sassi d’un fiume
Che non conosco
Il cuore
Io lì l’ho dimenticato.


MARIA CRISTINA PERIN

Nel buio della notte

Potrei
con un ferro rovente
imprimere sulla pelle
io ti amo.
Bruciare
come pagine bianche
malinconia di questi giorni.
E dalla cenere
raccolgo il mio amore
fuoco vivo e caldo
nel buio della notte
gioia che illumina.


MAURO PIERGENTILI

Pioggia d’autunno

Misere note alle mie orecchie
ridimensionano l’universo
sono fermo
si attaccano sui vetri
le gocce che si staccano
dal corpo
perché hanno bisogno di luce
ormai
il mio corpo prosciugato
sazio dell’amore
e di questa melodia
che non so fare a meno.


MARILENA RIMPATRIATO

Scrivo il tempo

Non indugia la matita
sul foglio stropicciato
ad infrangere la candida distesa di carta
con segni che sono pensieri
sfuggenti alle dita.
Sentimenti prendono forma nel silenzio d’una stanza
sul tavolo di legno
complice di segreti
che si disvelano nella quiete della sera.
Puro e semplice raccoglimento
richiede solo la luce di una lampada
e sussurri d’assenza tra ombre immote
ed immota luce
a proclamare solitudine.
E m’accorgo
di non avere mai posseduto il mio tempo
e da sempre d’avere camminato
su d’un suolo sottile
che filtra luci ed ombre
e che la vera ricchezza
sta in una carezza
e in rimembranze che sanno di viole.
La carta si rapprende nel sudore di una mano;
nel tremore di una mano
mentre sfoglia il passato.
Scrivo il tempo che non possiedo
ed il tempo si adagia
sul foglio di carta
e s’adagiano gioie e dolori.
Violente scosse d’impeto
tagliano il mio corpo in diagonale
affilando la mia anima
fremente nel suo turbamento.


CARMELA RITA ROMEO

Il Barbone

Una coperta di cenci adagiata lieve
su una panchina giocando con le Stelle
canta la nenia di un Bimbo Giramondo.
Come fosse il primo Amore
osserva discreto un vecchio recipiente,
colmo di speranza e magici Segreti.
Mentre il Cielo tranquillo lo rassicura,
sogna sereno una tavola imbandita
di generosa dignità.


SILVIA TARAS

Attesa

Aspettare il tuo ritorno
Riempire la finestra di sguardi
Sento il cuore che danza
Seguo i pensieri che si muovono
Si spostano dal tuo viso alle mani
Ora si fermano sui tuoi occhi
E li illuminano come stelle infuocate
Sembrano antiche pietre preziose
Come vorrei riabbracciarti
Per farmi coccolare dalla tua voce
Sentire il calore dei tuoi baci
Che tolgono il fiato ma riempiono d’amore
Tempo ti prego passa veloce
Rendi più allegro quel ticchettio
Perché finalmente possa ascoltare
Il suo camminare verso la mia porta


FEDERICA TOMBARI

La mattina

Profondamente mi accingo ad ammirare questo paesaggio
Coperto a tratti di nebbia, filtrato dalla luce solare che risplende sui
campi arati e bruciati
Gli alberi già spogli avvertono l’inverno che sta per arrivare
Ancora un udir di passeri e fra poco anche questa gioia se ne andrà
Lontano gli spari dei cacciatori


ANDREA TORNATI

Sincera verità

Ricerco qualcosa che non esiste,
inseguo una donna che non è mia,
credo nell’infinito di due persone,
l’amore finisce in uno sguardo,
e risplende in mille dolori.
E un giorno mi risveglio,
in un attimo ci sei,
ti accarezzo le mani,
e tu,
sei di nuovo mia.
L’amore che pensavo perduto era perso,
L’amore che ho ritrovato era nuovo.


ANTONIO ZANNINO

Il tempo dei ricordi

Ricordo, sì ricordo… sì mi piace!
Ricordo, or che il tempo mi da pace.
Steso al sole, stanco,
quasi addormentato,
ricordo… ma non molto, anzi, un po’ sfocato.
Sbirciavo il sole, cielo terso nel punto, non so altrove,
ricordo sabbia, scogli, onde e non so dove.
Sentivo ombre, urla, vita… forse gente,
forse caldo, forse freddo… o forse niente.
Una brezza? Una folata? Sì, ricordo il vento…
Schiudo gli occhi d’improvviso un po’ sgomento.
Ricordo nuvole e lor guardavano giocando,
ricordo e non so dove e non so quando.
Lei… silente usciva e si burlava e poi correva
tra le altre, il vento, credo la spingeva.
Ora cupa, ora chiara e un po’ filtrava il sole,
parea voler scambiare due parole,
io guardavo, lei guardava e… qualche forma strana
or allegra, or minacciosa, seria, gigantesca, nana,
scaltro cervo, piccolo castoro e poi… balena,
poi lenta, lenta scompare dalla scena.
Ricordo sì, ricordo… poi… scompare
E lascia posto al sole… ed io seduto…
Ed io ora… sì, ricordo… il mare!


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