Antologia del Premio letterario Il Club dei Poeti 2019
Indice
Presentazione di Massimo Barile – Albo d’Oro del Concorso – Federica Adamo – Sergio Baldeschi – Alessio Baroffio – Martina Bascetta – Luigi Bernardi – Gianluca Borgese – Leandro Caiazza – Tommaso Federico Carena – Federico Carro – Angelo Chiarelli – Alice Cislaghi – Maria Colombo LGE – Giuseppe D’Agrusa – Carmen De Matteis – Stefano De Napoli – Gabriella De Nardo – Stefano Di Pietro – Dima Alexandra Corina – Chiara Domeniconi – Antonio Fiorito – Emilia Fragomeni – Federico Furlan – Paolo Ghidini – Luca Gilioli – Lucia Ingegneri – Valentino Izzo – Margerita Leka – Lucia Lobianco – Alberico Lombardi – Chris Mao – Dario Marelli – Carlotta Merli – Filippo Nardozza – Gabrio Neri – Elena Paparella – Nadia Pedrazzi – Maria Pellino – Daniele Peracchi – Carmine Perlingieri – Maria Teresa Piccardo – Valentina Piersensini – Vanda Pirone – Annalisa Potenza – Stefania Rotondo – Paolo Russo – Gloria Sinatra – Franco Sorba – Francesco Valli – Giovanni Vazzana
Prefazione
La presente antologia comprende le poesie degli Autori che hanno partecipato al concorso letterario «Il Club dei Poeti 2019».
Desidero rivolgere il mio apprezzamento a tutti gli Autori che, con grande passione e slancio vitale, hanno offerto le loro liriche avendo sempre, come punto di riferimento, la volontà di alimentare la sostanza poetica degli spiragli luminosi che segnano la vita.
Quando la poesia viene vissuta intensamente, sulla pelle e nel profondo dell’animo, si penetra in una dimensione superiore che cerca di raccontare la vita stessa attraverso la personale testimonianza di quell’universo emozionale che illumina il cammino di ognuno.
Il flusso lirico dei segnali esistenziali presenti nelle poesie dimostra la fondamentale importanza di tale testimonianza che assurge al ruolo di nutrimento dello spirito.
La miscela di ricordi ed emozioni, inquietudini e smarrimenti, abbandoni e sogni, che costellano le liriche, nascono dalle pulsioni del cuore e rappresentano la meravigliosa offerta di se stessi al mondo della poesia, senza pretendere nulla in cambio, ma semplicemente affidandosi alla forza autentica della Poesia.
Il cammino poetico diventa atto liberatorio, vertigine immane, comunione dei sensi ed invocazione salvifica: ecco le illuminazioni liriche che pervadono i componimenti degli Autori presenti in questa antologia.
Il mio ringraziamento è rivolto a tutti gli Autori che hanno cercato di preservare uno spazio da dedicare alla poesia.
Il mio augurio a tutti Voi.
Massimo Barile
Presidente della Giuria del Premio
Albo d’oro della ventitresima edizione del Premio Il Club dei Poeti 2019
La Giuria presieduta da Massimo Barile per la sezione Poesia, ha così decretato:
Opera 1^ classificata: «Ti ho aspettato» di Lucia Lobianco, Palermo (PA).
Questa la motivazione della Giuria: «La lirica di Lucia Lobianco si plasma sul senso dell’amore, percepito e sentito, vissuto e sofferto, che s’incarna nel “sapore amaro/del desiderio del cuore”.
La reiterazione di tale volontà diventa simbolo d’una necessità vitale che non ha mai perso vigore, mai si è spenta.
L’attesa nelle “notti insonni” diventa vertigine immane, fino a logorare “corpo e mente”, a perdersi nei palpiti del cuore, quasi a diluirsi nello stesso flusso del sangue, tra desideri e speranze.
Il ritmo è incalzante e penetrante, come a seguire il movimento dell’anima, costantemente proteso ad un lento dissolvimento nella stessa dimensione dell’attesa». Massimo Barile
Opera 2^ classificata: «Il sogno» di Paolo Russo, Piove Di Sacco (PD).
Questa la motivazione della Giuria: «La percezione dell’esistenza viene catapultata nella visione del poeta che pare “inghiottito” dal silenzio della notte, come impotente davanti al labirinto di parole e immagini della vita che lo assediano nell’inesorabile trascorrere dei giorni.
La sensazione d’un inabissamento nel vuoto, testimone che subisce il “giudizio severo”, viene completamente ribaltata nella parte finale della lirica quando s’illumina la visione salvifica, dove si assiste al recupero del sogno perché “nessuno può uccidere l’animo vero”.». Massimo Barile
Opera 3^ classificata: «Mareggiate» di Valentino Izzo, Bruxelles (Belgio).
Questa la motivazione della Giuria: «La poesia di Valentino Izzo propone una visione emozionale davanti alla forza degli elementi della Natura, in un susseguirsi di immagini che rendono, in modo fedele, le intenzioni del poeta.
Il vento caldo di libeccio, il rimbombo delle onde, il sale che cicatrizza le ferite della vita, la spuma avvolge i pensieri che “rifluiscono” in una simbolica risacca dell’esistere: il fragore della vita si eclissa in una dimensione sconosciuta ed il poeta ritrova se stesso, si plasma nella “pace bianca”, in un lento dissolvimento nel mondo naturale, che diventa oasi dell’anima». Massimo Barile
Opera 4^ classificata: «Dietro la barricata» di Sergio Baldeschi, Montecerboli (PI).
Questa la motivazione della Giuria: «La lirica di Sergio Baldeschi percepisce la condizione dell’Uomo come prigioniero del suo vivere, assediato dalle dinamiche dell’esistenza, stravolto nel suo pensiero e disperso nel precipitare dei giorni d’una vita che è il simbolo della “parabola di perdente”, che deve fare i conti con “l’ennesimo rito della fabbrica”.
L’Uomo è preda della “clessidra” che fa scendere la sua sabbia, in modo inesorabile e incontrastabile, catapultando nella vertigine immane, nel nulla che “incombe”, tra delusione e smarrimento, in una lenta dispersione nel calice stesso della vita.
La fuga dal “travaglio” diventa redenzione, atto salvifico che cerca nel “sogno” l’ultima possibilità di una metamorfosi, che sarà solo l’ennesima illusione perché il “nemico”, inesorabile, attende “dietro la barricata”». Massimo Barile
Opera 5^ classificata: «Rendimi la grazia del nulla» di Dario Marelli, Seregno (MB).
Questa la motivazione della Giuria: «Nella lirica di Dario Marelli domina la dimensione di un’attesa che supera la condizione umana, come a catapultare in un luogo che sia oltre la terrena vita, fino a “coltivare le ragioni del silenzio”, che diventa stasi ed immobilità, simbolicamente resa con i versi “dove porta/questa folle abitudine di esistere,/questo arrendersi alle ore sempre uguali”.
La sua Parola decodifica la realtà, viviseziona le intime ragioni d’una perdita sentimentale, scava nelle tracce lasciate dopo la “fuga”, alimenta la presenza sia pur di un labile “sussurro”, fino a decretare l’inutile permanenza di un’anima nelle voraci “ombre” dell’esistenza». Massimo Barile
Opera 6^ classificata: «Il tempo di morire» di Alessio Baroffio, Rescaldina (MI).
Questa la motivazione della Giuria: «La lirica di Alessio Baroffio vive dello sguardo del poeta che si “aggrappa alle nuvole”, testimone del suo sangue che scorre sulle dinamiche esistenziali, capace di custodire “frammenti di memoria” e di superare il velo della nostalgia.
La consapevolezza di dover resistere agli urti della vita, e “spingere il cuore oltre ogni paura”, diventano sostanza lirica per affrontare “le lusinghe della morte”». Massimo Barile
Opera 7^ classificata: «Come Ulisse» di Giuseppe D’Agrusa, Palermo (PA).
Questa la motivazione della Giuria: «Nella lirica, Giuseppe D’Agrusa, come novello Ulisse, vaga alla ricerca della “sua” Itaca, incarnata nel luogo dove i sogni della gioventù lo videro “eroe e sognatore”.
Attraverso un avventuroso viaggio lirico s’insidia nelle pieghe dell’esistere, nel dolce approdo del luogo della memoria, ricordando il canto di immancabili sirene e le inevitabili lotte contro gli “inganni della vita”.
Le metamorfosi del proprio essere non valsero a nulla, perché solo il ricordo dell’amore ricevuto “nei momenti difficili della vita” potrà illuminare la sua anima». Massimo Barile
Opera 8^ classificata: «Fuggire il tempo» di Emilia Fragomeni, Genova (GE).
Questa la motivazione della Giuria: «La poesia di Emilia Fragomeni mette in primo piano la “precarietà del cuore umano” e la sua visione deflagra in un’apoteosi di immagini, miscela lirica di dolcezze, incanti, luminose percezioni e sensazioni offerte dal magico cosmo che è la dimensione dell’esistere.
Il mistero non può essere svelato, le risposte del cuore vivono nel silenzio delle ombre dell’esistenza e la ricerca non può disvelare la meraviglia della vita, perché “fuggire il tempo” è solo “l’ultima finzione”: ecco la consapevolezza e la presa d’atto finale del “fragile” cammino umano». Massimo Barile
Opera 9^ classificata: “Sublime” di Carmine Perlingieri, Benevento (BN).
Questa la motivazione della Giuria: «Il sublime sentimento scatena le visioni d’una poesia che incarna il ricordo d’un amore, tra “carezze fuori orario” e attese, riflessi d’una presenza e sofferte assenze.
Nella mente vivono ancora i pensieri di quel tempo, il “profumo voluttuoso” e le “emozioni naufragate” nel mare dell’esistere, nell’universo delle percezioni che rappresentavano la ricerca delle risposte a quel sentimento che s’è perduto nel tempo ed ora viene reso in modo perfetto da Carmine Perlingieri». Massimo Barile
Opera 10^ classificata: «Lo specchio» di Luigi Bernardi, Teolo (PD).
Questa la motivazione della Giuria: «Nel riflesso dello specchio cercare “la trama che sveli il segreto”, oltre il proprio corpo, oltrepassando la materialità delle occasioni della vita, in una lenta dispersione nella dimensione che s’incarna nella “ragion dell’esistere”.
La costante ricerca del “senso del verso”, da parte di Luigi Bernardi, diventa indagine del senso della vita, del significato più autentico da assegnare al nostro cammino, tra fenditure della memoria e immagini lontane, proiezioni della mente e pensieri che s’infrangono sullo stesso specchio, nella costante affannosa ricerca della verità: ma la verità, come sa bene il poeta, non è mai “una” sola, perché la vita offre “molte” verità». Massimo Barile
La cerimonia di premiazione è avvenuta in occasione dell’Open Day del Club degli autori Sabato 23 febbraio 2019.