Antologia del Premio letterario Città di Melegnano 2018

di

Autori Vari


Autori Vari - Antologia del Premio letterario Città di Melegnano 2018
Collana "Le Schegge d'Oro" - Le Antologie dei Premi Letterari
15,5x21 - pp. 42 - Euro 15,00
ISBN 978-88-3133-6917

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In copertina: «Melegnano a primavera», 1994, olio su tavola – 50 × 31 cm. di Paolo Marchetti.


Antologia delle più belle poesie del Premio letterario Città di Melegnano 2018



Antologia del Premio letterario Città di Melegnano 2018



Irene Baldini


Opera 10^ classificata


Sensi divini

Un soffio di vento
è carezza di Dio,
la fragranza di un bucato
l’abbraccio dei nonni,
una goccia sul viso
è bacio di madre,
un fruscio nell’orecchio
consiglio di padre,
un cielo purpureo
passione del diletto compagno,
la purezza dell’alba
respiro di figlio adorato.




Maria Colombo LGE


Opera 5^ classificata


L’ultimo confine

Ci sono albe insolite, irreali,
improvvisi piovaschi
e l’ultimo confine che chiama.
Allora, la luna sembra ferma nel cielo,
non brilla più.
Gli occhi fatti d’acqua si sciolgono
nel buio,
il caro corpo bruciato dal vento
dà le spalle al sole, o almeno così pare.
Un’immensa tristezza stringe il cuore,
tutt’intorno aumenta l’oscurità
facendo oscillare le ombre,
i cari volti persi.

Ora è una grande galoppata senza fine,
una corsa sfrenata per le terre dell’infinito.
Rivedi l’incanto dei primi giorni
quando tua madre e tuo padre
ti tenevano per mano
e bimbetta ridevi serena
con la luce d’oro tra i capelli.

Come provenissero da oltre il cielo,
li senti accanto a te.
Ti accosti a loro
con l’incanto dei primi giorni
e quell’infinito fascio di foglie morte
veglia accanto a te, in attesa.
Senti il cuore battere e sperare.




Silvana Licari


All’inizio

All’inizio la mia vita
cresceva in te,
accudita in un guscio
caldo e capiente.
Trascorrevo giorni e giorni
sonnolenta o sveglia
a calciare…
fino a quando venni fuori
alla “luce”… impreparata
a combattere l’ombra.
Anche in seguito cercasti
di togliermi le spine,
ma forse anche tu,
sincera ed impreparata,
vedevi la realtà
come specchio di te stessa.
Vedevi, come io vidi poi,
solo l’aria pulita.
Grazie mamma per essere io
come tu eri.

18.9.’18




Patrizio Pesce


Donne lievi come farfalle

Mi piacciono le donne lievi come farfalle,
che fanno tutto a modo loro.

Che vivono fuori dal coro, sempre sé stesse.
Seguendo il loro intuito, il loro cuore,
la loro speciale sensibilità femminile.

Mi piacciono le donne che non danno mai
la colpa agli altri per i loro errori.

Ed ogni sconfitta è per loro una lezione
che hanno imparato.

Mi piacciono quelle innocenti, semplici, sincere,
che sanno stupirsi continuamente,
che amano la tenerezza e i colori sfumati.

Che sono leggere senza mai essere superficiali,
che sfiorano appena ciò che desiderano,
che amano senza possedere.

Le donne “farfalla” sanno stupire a modo loro,
aprendo le ali per un infinito istante.

Volano d’arcobaleno,
fino a dove il colore diventa luce.




Tiziana Sartorati


Tutto quello che mai ci dicemmo

Tutto quello che mai ci dicemmo
è racchiuso in questa mia carezza
è nel tuo sguardo intriso d’amore
nei nostri nomi incisi nell’anima.

E non importa se non ti ho detto
«Ti amo»
Tu sei il primo nei miei pensieri

E poco importa se non mi hai detto
«Ti amo»
a me basta il tuo modo di starmi vicino

Tutto quello che non ci dicemmo
è circonfuso nel nostro mondo
Io e te ancora allacciati
in abbraccio
che il resto del mondo ha escluso.




Christian Testa


Mi manchi

Non esistono parole in terra
per renderti il giusto omaggio
perdonami, se non riesco a soffrire abbastanza
così, cammino sconsolato
per le antiche strade già percorse
nel ricordo di te
mi chiedo dove sei?
se hai raggiunto i nostri cari?
non riesco più a sentirti
dammi un segno di te
lo giuro, ti porterò sempre nel cuore e nella mente
cercando di vivere degnamente
in questo mondo che non mi appartiene.




Francesco Testa


Aspettando un altro

Tempo dimmi cosa vuoi da me.
finché non avrò pace ti affiderò il segreto delle parole,
sono certo che nulla sarà dimenticato
perché come seme che marcisce e si rigenera
aspetterò un altro che lo rivanghi.
Non rimpiangerò il passato come quello che avverrà
domani nell’ultimo disagio ma continuerò a scrivere
anche nell’oblio che tutto conserva come un continuo
divenire.
Aspettando un altro, mentre il progresso tutto
cambia, vedo voragini che si aprono a fisarmonica
e mi chiedo se non sono io a correre dietro i sonagli
o i lupi verso le illusioni delle loro storie.
Mentre uno stano vento mi parla dell’ipocrisia
il sole muore nel mare tra il mio curvare
nell’attesa della prima stella.
Tempo dimmi cosa posso fare per te
ed io lo scriverò.


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