Tobia Cardaci
Ritratto
Era un uragano.
Ma era bello.
Il suo occhio era una nebulosa.
Anzi, i suoi occhi. Era un uragano un po’ particolare,
Ne aveva due.
I suoi venti, come capelli,
Erano come il cielo prima della tempesta.
Quando rallentava, sembrava ti sorridesse,
Con due graziose fossette.
Non era un uragano costante, molte volte perdeva forza,
Rischiando di annullarsi.
Altre invece diventava impetuoso,
Rischiando di portarti via nella sua dolce follia.
Era bello perdersi nelle sue raffiche.
Era un uragano.
Distruggeva.
Silvana Licari
Sorpasso
Vedevo avvicinarsi
un uomo con la barba
di età incerta
ma certo avanzata.
La camminata eretta
si mostrava però faticosa
mentre anch’io piano
gli andavo incontro.
Ebbi la sensazione
di un’antica conoscenza
ed anche lui mi sembrò
dello stesso avviso…
Fummo un attimo vicini,
quasi a toccarci…
Nessuno di noi
fece l’accenno di fermarsi,
solo un reciproco sorriso
prima di sorpassarci…
come a non voler ricordare.
24.7.’18
Amedeo Millefiorini
Le stagioni della vita
È un dolce novembre.
I viali sono coperti di foglie ingiallite
che i platani hanno lasciato cadere,
ma l’aria è tiepida come a primavera.
La vita mi ha dato tutte le cose
che desideravo e sono soddisfatto,
anche se sento già il peso degli anni.
A volte ripenso a un lontano giorno
di maggio. La campagna silenziosa
era accarezzata dai raggi dorati del sole
ed io pranzavo con Lola nel ristorante
self-service della Rotonda Lazzaroni
di Saronno, elegante e raffinato.
Non parlavamo e non ci guardavamo
in viso, ci sentivamo distanti
come spesso accadeva. Eravamo giovani
e non capivamo che la vita allora
ci sorrideva ad ogni istante,
non sapevamo che quelli erano
i nostri giorni più belli
e che non li avremmo mai dimenticati.
Enrico Trivoli
Quando alla sera
Quando alla sera il mondo si raccoglie
preparandosi alla notte
quando alla sera la luce si attenua
e la mente si risveglia
quando il mondo è circondato di stelle
e la Luna appare sul suo regno
il pensiero riviene alle cose amate
affiorano ricordi di placide sere
oh dolce tepore di un caminetto di Ciociaria
oh dolci candide membra
librantesi a volte dalla prigionia del telo
oh dolci occhi cangianti
in mille colori fra il verde e l’azzurro
oh dolci rapide contemplazioni
delle Orse fra i laghi dei tuoi occhi
oh dolci afflati di amorosi sensi
quando alla sera preparandosi alla notte
quando alla sera il mondo si raccoglie.
a Caterina Lauretti