Amedeo Millefiorini
La fine di una storia
Era pomeriggio.
In quel tratto la riva del fiume
era spoglia e quasi deserta.
Durante l’estate
si era recato con lei
tante volte in quel luogo;
c’era tornato
nel cuore dell’inverno
per evocare la sua immagine
che aveva tanto amato.
Quella volta lo accompagnava
soltanto il vento,
lo accarezzava lievemente
per sussurrargli
una favola triste.
Era destino che il loro amore
morisse così,
senza neppure un addio,
ma lui ne soffriva ancora di più.
A tratti guardava il fiume
che scorreva tranquillo;
pian piano le ombre della sera
scendevano fra i canneti della riva.
Solo nel silenzio
pensava a quella storia struggente
finita poche ore prima.
Certamente era stata
l’ultimo sogno
di un tempo meraviglioso,
che lui avrebbe ricordato
per tutta la vita
con una nostalgia senza fine.
Sergio Benedetto Sabetta
Notte estiva
Nella cristallina notte estiva
si alza dolce un canto
riecheggia da un palazzo all’altro
disperdendosi nel cielo in ricordi,
sogni infranti per future speranze,
una bianca Luna si affaccia curiosa
incredula del dolce sentire
si adagia e sorride,
ci prende per mano
unendo le nostre emozioni,
si innalza il pensiero,
si sogna nell’impossibile unione
ma la Luna incantata la notte
ti dona un bacio
sul Grande Carro portato
da una sorridente, compiacente Venere
sotto i sospettosi occhi del rosso Marte.
Emanuele Stochino
La madre
E poi tornano i bei ricordi
Fiati per gli accordi
Insieme agli altri stati, isolati e sovrapposti a
Strati, di coscienza
Interiore e di
Affetto senza
Eguali
Finché si stava
Insieme
Sulla stessa via, quand’ero
Imberbe tutto filava all’avanguardia
Adesso ormai non più: retrocede
Eppure ogni tanto si affaccia ancora sulla tua
Figura decana l’ombra della nostra spremitura
Il cui concentrato
Siamo noi e ancora noi
Insieme
Arrovelliamoci e poi abbracciamoci.