Riccardo Del Sole
Bilico
In file irregolari senza pensare
In balia della natura e dei viventi
Ovunque scaturiscono
Soprattutto ora
Uomini chiusi in bugni
Parallelogrammi di civiltà
Nelle loro mani stille di georgiche vanno in frantumi
Lande inospitali cancellano le nostre tracce
Fiumi di parole pietose
Coprono la bestia
Andarsene
Ricordi in venature
Tornano come foto
Ritrovate in un cassetto
Per addolcir il perverso presente
Le scatole si aprono
Al nostro passaggio
Quando lunghe attese
Ingentiliscono teoremi
Che il suolo esprime
In raggi transitori
Altrove ravvisati
Marco Frison
La sera
Col suo manto di tenebra bruna
la sera, assopisce il creato
appesa ad un gancio di luna.
Traspare tra i fogli d’un pioppo ramato
piccino piccino, uno stellare azzurrino;
chissà se anche là un mondo abitato,
da umane genti rivolte al divino,
di animo buono, non croste diverse
volte di cuore al comune destino.
Se dall’universo un’altr’arco ci unisse
per gemellare il loro arcano sapere
e redimerci i torti che il genere visse.
Attendo a diman da quel lumicino avere
se pur lontano da remote odissee
un ponte fraterno, un’ancora nuova
di nuova alleanza a placar la tracotanza.
Amedeo Millefiorini
Non piangere
Non piangere.
Stai trovando anche tu
il tuo posto nel mondo.
Ora la notte non dormi
perché le vuoi bene
e pensi a lei.
Non piangere,
non sprecare così
questi anni stupendi,
perché non torneranno mai più.
Un giorno lontano,
quando avrai i capelli bianchi,
ti volgerai sovente al passato
per ricordare con rimpianto
i sentimenti meravigliosi
di questi giorni.
Non piangere e pensa che allora
scorderai la tristezza
che stasera hai dentro il cuore
perché ricorderai solo
il tuo grande amore
e il suo dolce sorriso.
Claudio Negrato
Piantata in asso
Arianna, assopita nel fresco
abbraccio dolce delle chiare lenzuola
che nascondono il sapore eburneo
della nuda pelle. Con una palma
sotto il guanciale morbido
condividi felice il sogno
di eterno legame con il pupillo d’Atene.
Ma al risveglio il talamo vuoto
ti fa risorgere donna: palpi il vuoto
dell’orma diletta, il vuoto nel petto
che si spezza, trovi soltanto
il mozzicone di una sigaretta,
mentre una mesta
Aurora imbriglia coi suoi raggi
le tue pazze grida: Crepa! Bastardo,
figlio di mater ignota, ti prego resta.
Infelice di Creta, piantata in Nasso, Arianna.
Mattia Angelo Pandini
Otto di sera
Luci di speranza
illuminano il passato vivo di ricordi
opachi nelle immagini
limpidi nei sentimenti.
Nel buio della sera la solitudine attende
un sospiro da ascoltare ad occhi chiusi
una parola di sollievo
che smuova la pietra sigillata con lacrime.
Quando la notte placherà lo sconforto
un letto avido di abbracci
accoglierà l’animo disilluso
felice che una nuova alba
avvicinerà la sospirata partenza.
Saverio Rosso
Opera 9^ classificata
Lune di carta
Lune di carta che agognavano palingenesi
bruciano oggi sconfitte in una solitaria landa
dove un claustrofobico silenzio ed ombre nefaste
pitturano angoli aguzzi e scoscesi pendii.
Aliti rarefatti e spazi ristretti
vicoli di luce che scompaiono progressivi
inseguendosi in un beffardo gioco di specchi
ove giostre di fantasmi tumultuano vorticose.
Inerme prigioniero del fato
sospeso sull’orrido dall’inesplicabile infinito anfratto
mentre i prodromi annunciano il vuoto
d’un eterno rollio in quell’approdo sicuro…
…dove soltanto ieri danzavano lune di carta in chimerico assioma.
Sergio Benedetto Sabetta
Orizzonte
Vi è una foschia all’orizzonte,
indefiniti profili, vette perse
in lattiginose nebbie, mari infiniti…
Non vi sono carte su cui tracciare rotte,
ne astrolabi o stelle polari,
segreti cartografi hanno disegnato
fantasiose coste e isole imprecisate,
incerte montagne e impossibili corsi d’acque…
Si naviga tra tempeste e bonacce
in deserti, pianure e oceani
improvvisando rotte e sperando
in caldi, sicuri approdi.