Opere di

Mari Farca


DA OMBRE NEL FUOCO


VELEGGIO

Veleggio
dimenticata dai tuoi occhi.
Oggi non possiedo
che una conchiglia di flutti
il sogno rinchiuso
nella creta di un’anfora.
I miei ricordi di gesso
sono diventati statuine
e venduti per un soldo
sulle passeggiate del tempo.
Ho ceduto l’alba
l’isola di sabbia
non ho più orizzonti
non ho più
il tuo cuore rosso di scogliera.


IL MIO PIANTO SILENTE

Oggi il mio pianto silente
è vela bianca al maestrale
raggiunge isole di nostalgia eterna
che neppure la morte placa.
Potesse domani
la mia nostalgia
diventare onda perenne
di questo verde mare.


SUL DAVANZALE DELLA NOTTE

Sul davanzale della notte
passa il mare e va via
Un villaggio di uliveti
fugge nell’aria.
Tu vuoi vedere il mare
prima di morire
vuoi vedere il mare…...


MAESTRALE

sarà per questo mare verde
questo chiaro, verde mare azzurro
qusto rosso mare
ove si immerge il sole.
Sarà per i tuoi occhi ritrovati nel mare
sarà per il profumo e i tuoi occhi
affondati dal tempo
in un’isola di gelsomini
e diventati corallo
e diventati tempo infinito
e ormai sospiro
di anime in fondo al mare.
Sarà perchè dentro ti porto
come antico orecchino
di oro e corallo.
Sarà perchè ti porto dentro
come effige ritrovata e perenne
sarà perchè sarai il sogno
che mai cancellerà il maestrale.


LLORA LA SIGUIRIYA



Sarà come se fosse

un grande ballo finale

staccandoti dalla nostra

Umile amata terra

e danzando verso il cielo.

Ebbro di stelle

il tuo sguardo fiero

emanerà la passione

capace di proseguire

il cammino mediocre

delle nostre anime.

Rappresenti il flusso

il ritmo della vita

e il battito incalzante

sul legno del tablao

è il battito del cuore.

Amore e
morte si fondono

la procreazione

la redenzione

la situazione finale

l’eternità.

È la stessa dei mari e dei venti

della chitarra e della luna.

E durerà la tua danza

nel dolore a venire

non lo lenirà

non lo farà cessare

ma lo dichiarerà

lo renderà manifesto

e allora scaturirà tutto il pianto

che ci teniamo dentro.

Dichiarerà all’universo

qual‘è il ritmo

della solitudine vera

del vero sentire

della notte

della morte.


FANDANGO

Se ti resta un bacio
dammelo
stanotte le mie labbra
sono stelle impazzite.
Se ti resta un sogno
dammelo
stanotte la mia anima
folle di luna e di musica
sta cercando una via
per perdersi
o ancora una volta
reinventarsi.
Se ti resta una lacrima
chiamami
fammi piangere
con te.


SOLEÀ

Quando vieni
brillano di più le stelle
e la notte è calda
piena di melodie.
Porti con te le città
e i giardini di aranci
le fontane illuminate
le piazze
ove c‘è appena stata la musica
vibri ancora di ritmi
nati dal nulla
e diventati Danza.
Sei così piena d’amore
che trasformi le stanze
nei colori del sole
ove si vive davvero.
Quando vai
qualcosa manca
o manca tutto
manca tutta quella luna
che si aspetta seduti alle colline
o manca l’amore
atteso da tanto tempo
fin dalle prime ore del mattino
o manca il mare
così lontano
che non possiamo raggiungerlo
e noi
desideriamo tanto rivederti
affinchè subito torni il sole
e il nostro sentire
inizi a palpitare.



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