DA OMBRE NEL FUOCO
VELEGGIO
Veleggio
dimenticata dai tuoi occhi.
Oggi non possiedo
che una conchiglia di flutti
il sogno rinchiuso
nella creta di un’anfora.
I miei ricordi di gesso
sono diventati statuine
e venduti per un soldo
sulle passeggiate del tempo.
Ho ceduto l’alba
l’isola di sabbia
non ho più orizzonti
non ho più
il tuo cuore rosso di scogliera.
IL MIO PIANTO SILENTE
Oggi il mio pianto silente
è vela bianca al maestrale
raggiunge isole di nostalgia eterna
che neppure la morte placa.
Potesse domani
la mia nostalgia
diventare onda perenne
di questo verde mare.
SUL DAVANZALE DELLA NOTTE
Sul davanzale della notte
passa il mare e va via
Un villaggio di uliveti
fugge nell’aria.
Tu vuoi vedere il mare
prima di morire
vuoi vedere il mare…...
MAESTRALE
sarà per questo mare verde
questo chiaro, verde mare azzurro
qusto rosso mare
ove si immerge il sole.
Sarà per i tuoi occhi ritrovati nel mare
sarà per il profumo e i tuoi occhi
affondati dal tempo
in un’isola di gelsomini
e diventati corallo
e diventati tempo infinito
e ormai sospiro
di anime in fondo al mare.
Sarà perchè dentro ti porto
come antico orecchino
di oro e corallo.
Sarà perchè ti porto dentro
come effige ritrovata e perenne
sarà perchè sarai il sogno
che mai cancellerà il maestrale.
LLORA LA SIGUIRIYA
Sarà come se fosse
un grande ballo finale
staccandoti dalla nostra
Umile amata terra
e danzando verso il cielo.
Ebbro di stelle
il tuo sguardo fiero
emanerà la passione
capace di proseguire
il cammino mediocre
delle nostre anime.
Rappresenti il flusso
il ritmo della vita
e il battito incalzante
sul legno del tablao
è il battito del cuore.
Amore e
morte si fondono
la procreazione
la redenzione
la situazione finale
l’eternità.
È la stessa dei mari e dei venti
della chitarra e della luna.
E durerà la tua danza
nel dolore a venire
non lo lenirà
non lo farà cessare
ma lo dichiarerà
lo renderà manifesto
e allora scaturirà tutto il pianto
che ci teniamo dentro.
Dichiarerà all’universo
qual‘è il ritmo
della solitudine vera
del vero sentire
della notte
della morte.
FANDANGO
Se ti resta un bacio
dammelo
stanotte le mie labbra
sono stelle impazzite.
Se ti resta un sogno
dammelo
stanotte la mia anima
folle di luna e di musica
sta cercando una via
per perdersi
o ancora una volta
reinventarsi.
Se ti resta una lacrima
chiamami
fammi piangere
con te.
SOLEÀ
Quando vieni
brillano di più le stelle
e la notte è calda
piena di melodie.
Porti con te le città
e i giardini di aranci
le fontane illuminate
le piazze
ove c‘è appena stata la musica
vibri ancora di ritmi
nati dal nulla
e diventati Danza.
Sei così piena d’amore
che trasformi le stanze
nei colori del sole
ove si vive davvero.
Quando vai
qualcosa manca
o manca tutto
manca tutta quella luna
che si aspetta seduti alle colline
o manca l’amore
atteso da tanto tempo
fin dalle prime ore del mattino
o manca il mare
così lontano
che non possiamo raggiungerlo
e noi
desideriamo tanto rivederti
affinchè subito torni il sole
e il nostro sentire
inizi a palpitare.