Brezza leggera

di

Patrizia Albanese


Patrizia Albanese - Brezza leggera
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
14x20,5 - pp. 38 - Euro 6,50
ISBN 978-88-6037-9825

Clicca qui per acquistare questo libro

Vai alla pagina degli eventi relativi a questo Autore

In copertina: wind and leaves © clearviewstock – Fotolia.com


Pubblicazione realizzata con il contributo de IL CLUB degli autori in quanto l’autrice è finalista nel concorso letterario J. Prévert 2010


Come brezza leggera, il pensiero tiene desto l’uomo dal torpore e dall’indifferenza.
È ciò che scuote le coscienze dal vacuo materialismo e induce l’essere a cercare il senso della propria esistenza.


Prefazione

Nella silloge di poesie, “Brezza leggera”, il canto lirico di Patrizia Albanese si innalza all’umano cercare, al continuo indagare ciò che è avvolto dalle ombre, recuperando dal profondo del proprio universo emozionale, la stupenda luce che “travolge” la mente.
Nel cammino della vita ci si illude di ricoprire chissà quale posizione ma si “lasciano solo tracce”: a volte, si rimane prigionieri nel “dorato labirinto” come coloro che sono condannati “a cercare in eterno la via”. Ne emerge la consapevolezza che proprio quell’umano cercare si “volge all’effimero desiderio/di abbandonarsi/al gioco della vita”: le poesie sono “versi del tempo”, spiragli del vivere strappati all’oblio, oltre i “cuori svuotati” e i “singulti” d’un “canto illusorio”, eppure sempre appassionato e sofferto.
Ecco allora che la sua parola si fa sostanza esistenziale, materia viva che si plasma e si ricrea sull’onda dei ricordi e delle emozioni vissute intensamente come ad abbracciare la vita stessa, vibrante e travolgente.
Il cuore è stupito, in ammirazione delle forme e degli incanti che sono davanti agli occhi; l’animo è in ascolto dei silenzi e la “brezza leggera” dissolve le ombre. Tutto pare aprirsi alla dimensione luminosa della visione creativa ed evocativa: l’anima è “sollevata e quieta” come nei giorni di primavera quando il cuore è “colmo di gioia”; le antiche pietre della terra natìa, levigate dal tempo, regalano sensazioni che riconducono alla propria essenza; i ricordi si miscelano con il profumo dei luoghi, con le atmosfere/rimembranze del passato, con le immagini della propria vita. Ecco emergere la consapevolezza dell’importanza dei frammenti del vivere che devono essere conservati e custoditi come beni preziosi.
L’osservazione del mondo naturale, con le sue suggestioni, entra a piene mani nella visione lirica di Patrizia Albanese: lo scorrere delle stagioni, le atmosfere dei luoghi amati, gli stupendi voli dei gabbiani e i campi di grano maturo; ed infine, tutto si miscela nell’eterno fluire del tempo, adagiandosi su tutto ciò che è intorno a noi proprio come le “foglie di ninfee” che si lasciano andare leggere sull’acqua o, recuperando un’altra immagine poetica presente nella silloge, quasi “rivoli di rugiada” che scorrono silenziosi come “pensieri”.
Attraverso la sua poesia, autentica e penetrante, Patrizia Albanese riesce a cogliere, nel modo più efficace, la forza lirica degli innumerevoli frammenti/gemme del vivere, le occasioni dell’umano percorso tendono a disvelare “l’illusoria verità” che, sovente, nasconde il raggio luminoso della visione creativa: la sua poesia risuona nel silenzio dell’anima come una preghiera “a segnare il tempo andato”. E l’animo inquieto ritrova, infine, il miracolo d’amore.

Massimo Barile


Premessa

Lo spirito che pervade e dà senso alla lettura della silloge è la consapevolezza che le parole, nel loro divenire espressione poetica, giungano ad esplicitare il pensiero e la pura intuizione.
La Poesia diventa così una possibilità che l’essere ha di compiere la sua costante e irrinunciabile ricerca volta a comprendere l’universo e la vita.
Ringrazio i miei cari, gli amici, i colleghi e tutti coloro che dedicheranno un po’ del loro tempo alla lettura di questa raccolta.


Brezza leggera


Brezza leggera

Scomposte le ombre
dal fresco mattino
dileguano tenebre
di colori assetate.

Ha inizio la danza
sull’acqua dorata
sospinta appena
da brezza leggera.


Canto

Attoniti sguardi
nel buio sperduti
distolti dal vento
regista distratto.

Avanzano cupi
nel loro sorriso
inneggiano insieme
i versi del tempo.

Cuori svuotati
singulti spezzati
dal canto illusorio
che geme del nulla.

Divino pensiero
ragione di un mito
richiama quel gesto
nei volti bambini.

Il lume s’accende
su sfere rotanti
la luce travolge
le menti sopite.


Alba

Ascoltando silenzi
di campi deserti
discreta tu giungi
a spogliare le stelle,
i veli distendi
sul pigro mattino.

Destando quei sonni
si rompe l’incanto
del mondo che tace,
incedi incurante
a dipingere prati
e papaveri rossi.

Tiranna di sogni sopiti
non senti il torrente
che guida le acque,
non vedi quel raggio
che fa capolino?
Non senti che pace?


Labirinto

Qual giorno è questo
in cui l’umano cercare
si volge all’effimero desiderio
di abbandonarsi al gioco
della vita.

Ogni più piccolo atomo
segue ignaro il cammino
nell’eterno andare del tempo
e… tutto si sussegue uguale.

Piccolo, misero essere,
a cosa porta la tua grandezza
quando ascolti l’eco del mondo,
quando percorri orgoglioso
lo spazio
illudendoti di te stesso.

Hai segnato strade impervie,
hai lasciato la tua impronta
di essere pensante
e sei rimasto prigioniero
nel dorato labirinto
di chi è condannato
a cercare in eterno
la sua via.


Nuvole

Col sole giocano
sospinte piano
da eterno alito
che muove intrepido.

Leggere nuvole
si fanno spazio
lassù raccontano
l’antica favola.

L’ingenuo cuore
stupito ammira
la forma nuova
che bianca dona.

Si perde presto
nell’illusione
quel tardo raggio
grigio sbiadito.


Mediterraneo

Ti cavalcano onde
s’increspano lente
guidate dal vento,
timoniere divino
signore immortale
delle epiche acque tue.

S’ode ancora l’eco
d’antica leggenda
e la bianca schiuma
da cui emerse Afrodite
continua ancora
ad oscurare il sole.

Il canto s’innalza
con gesti antichi
a celebrare il mito
nei versi omerici
di superbi eroi.

Ti giunge la voce
dell’umano cercare,
insegui sovente
quel moto a te caro,
contempli altero
dei gabbiani
l’eterno volteggiare.


Primavera

Puntuale insieme ai suoi profumi
giunge leggiadra e lieta
ogni torpore finisce in frantumi
l’anima sollevata e quieta.

Pare gentile fanciulla
che il gioco lascia con occhi sognanti
quando più non la trastulla
…è tempo di andare avanti.

Annuncia presto i colori
venticello leggero al mattino
gioiscono anche nuovi cuori
nell’aria del fresco cammino.


Rivoli di rugiada

S’apre il cielo
al fumoso torpore
s’insinua severo
tra battiti d’ali.

S’innalza la luce
su giganti maestosi
natura di atomi
sazi di vento.

Scorrono silenziosi
sulle caduche foglie
dal giorno destate,
rivoli di rugiada.


Foglie di ninfea

Leggere all’alito
sospinte appena
si lasciano andare
sull’acqua le foglie.

Da antica favola
talvolta evocata,
racconta ancora
verde ninfea
dell’alba candida
che ti sorprese
a dondolare
di fiori ornata.

Il raggio amico
ti illuminava
mentre al calore
del cielo giacevi.


Giorno

Tace oggi il cielo
non ode il lamento
dei fiori arsi nel prato
non sente il rigagnolo
che stanco zampilla
sulla pietra calda
levigata dal tempo.

Ci prova il sole
col suo calore
a risvegliare
dal gran torpore
dopo che quieta
la notte amica
dispensa l’ombra
su ogni colore.

È giorno ancora
sugli esili steli
protesi nel vento
che mostrano fieri
corolle dorate.


Se sei interessato a leggere l'intera Opera e desideri acquistarla clicca qui

Torna alla homepage dell'Autore

Il Club degli Autori - Concorsi Letterari - Montedit - Consigli Editoriali - Il Club dei Poeti
Chi siamo
La Rivista
La voce degli Autori
Tutti i nostri Autori
Per iscriversi
ClubNews
Il notiziario gratuito
Ultimi inserimenti
Homepage
Per pubblicare
il tuo 
Libro
nel cassetto
Per Acquistare
questo libro
Il Catalogo
Montedit
Pubblicizzare
il tuo Libro
su queste pagine