Poeta, è nato a Venezia il 13 ottobre 1949. A vent’anni, si trasferisce, per laurearsi in Lettere, in una comunità cattolica di sinistra, romana, da cui ha ricevuto una certa impronta nel periodo degli anni Sessanta-Settanta. A Roma, sgorgò quindi in lui, senza fatica, tutta la poesia che si portava dentro, e dopo la poesia, anche la narrativa e la filosofia. Ha ricevuto molti premi ed ha partecipato a parecchie conferenze, su poeti e scrittori italiani e brasiliani, per arricchire il mondo della cultura romana. Come hobby si diletta di pittura, già ad un ottimo livello.
La mia poetica – Nota biografica
Le prime poesie le ho scritte a quattordici anni. La prima parlava di un ruscello, che diventava fiume e sfociava alla fine nel mare.
Un po’ come la vita di tutti. Poi, tante altre brevi, dove si vedeva l’ispirazione della Natura e la vita che si svolgeva a Venezia. Poi, la vena sparì e solo alla fine della laurea in Lettere ritornò, anche aiutato dagli esami di letteratura italiana, portoghese e brasiliana.
Una valanga di poesie piuttosto “inconsce”, dove il filo era il mio esistenzialismo e la vita degli altri, che conoscevo sia davvero che come fantasia. Erano piuttosto “ermetiche”, fino a che non mi accorsi che valeva la pena di scriverle anche “palesi”. Allora, a quel punto, si è visto veramente un “fiume” di poesie tra il placido ed il nascosto.
Prima la filosofia, dopo le poesie, ed i romanzi, dove trabocca la vita dei personaggi. Un miscuglio di persone che però hanno anche cose in comune.
Poi la pittura, con dei buoni quadri, sia astratti che figurativi.
Le poesie ed i romanzi si fanno più palesi. Il primo s’intitola “Storie di lotte, d’amore e d’amicizia”, ambientato nel periodo degli anni Settanta, poi “Un sogno a Venezia”, che racconta una storia d’amore, poi successivamente
“Storia di due fidanzati” che parla della vita sentimentale di due fidanzati di Bracciano. L’ultimo è “Uomini in cammino”, che parla della vita di un intellettuale e prima ancora “La friulana Marisa”, che presenta la vita di una Friulana in crisi. Ho scritto anche “Cento poesie”, già pubblicate ed ho scritto anche il libro “Trecento poesie d’amore” ancora da stampare. La filosofia è intitolata “Capire e godere il mondo”, una filosofia vincente come tutti i romanzi e quindi si tratta del “Ciclo dei vincenti”, al rovescio di Verga con il “Ciclo dei vinti”.
Ora le poesie sono messe a riposare e nasce un poema pedagogico per ragazzi dell’età della maturità.
Tra i poeti e gli scrittori preferiti: Ungaretti, Quasimodo e Montale oltre a Pavese, Pratolini e Pasolini, che per certi aspetti si assomigliano pur nella loro diversità.
Di Portoghese conosco oltre Pessoa anche Luis de Camoes. Che aveva anche le liriche molto interessanti. I Lusiadi di Camoes sono come la “Divina Commedia” di Dante Alighieri, un libro eccezionale per il Portogallo. La mia filosofia parte dall’esistenzialismo di Sartre, per arrivare ai giorni nostri. È una ricerca di una vita superiore, magicamente vissuta. E tutta la letteratura è simpaticamente.
Roberto Pasini
Nel mese di gennaio 2008 ha pubblicato con Montedit il libro Canti metropolitani e lacustri
Nel mese di giugno 2016 ha pubblicato con la Casa Editrice Montedit il libro Le dieci città – Poema pedagogico collettivo