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Antologia delle più belle poesie del Premio di Poesia I Poeti dell’Adda 2023


Spedita dall’08-04-2024 all’08-05-2024

In copertina: fall-3738162 – (License to use Pixabay License – Libera per usi commerciali)


Indice

Prefazione a cura di Massimo Barile – Albo d’oro del Concorso – Sergio Baldeschi – Riccardo Barranca – Giuliana Bertolusso – Fabiola Bucci – Cristina Carletti – Maria Angela Cerini – Maria Colombo LGE – Anna Di Narda – Vittorio Di Ruocco – Claudio Donadio (Cloid) – Giulia Felicioni – Nicola Fiorella – Giancarmine Fiume – Alessandro Giacalone – Maria Vittoria Grieco – Lucia Ingegneri – Marco Livraghi – Elisabetta Maria Lombardo – Chris Mao – Alessandro Martellotta – Maria Anna Martino, – Eleonora Mazzaferro – Roberta Melle – Giovanna MiceliAmedeo Millefiorini – Katia Moi – Attilio Muscolino – Marica Palmisano – Maria Teresa Piccardo – Alberto Pinotti – Veronica Polegato – Anna Chiara Ronchi – Donatella Ronchi – Saverio Rosso – Niccolò Ruscelli – Vincenzo Russo – Niccolò Valtulini – Stefania Venezia


Prefazione

La presente antologia rappresenta una testimonianza offerta dagli Autori che hanno permesso la realizzazione del concorso letterario «I Poeti dell’Adda 2023», promosso da «Il Club degli autori».
Desidero rivolgere il mio apprezzamento a tutti gli Autori che hanno offerto le loro liriche con grande passione e con vibrante tensione per alimentare le percezioni liriche e l’esperienza poetica che si nutre delle molteplici manifestazioni del vivere.
Le liriche sono generate nelle zone più profonde dell’animo e lambiscono differenti dimensioni che narrano le esperienze esistenziali, le contraddizioni della società odierna, la follia della guerra ed il senso di smarrimento davanti ad una realtà indifferente nei confronti della sostanza autentica dell’umano esistere.
La galleria di tali componimenti rappresenta un simbolico atto rivelatorio dell’universo emozionale che ogni Autore custodisce nell’animo.
Durante i processi lirici si assiste ad un flusso continuo di recuperi memoriali, di evidenze e di rimandi, tra smarrimenti ed inquietudini, mentre un filo sotterraneo unisce il complesso divenire lirico sotteso sovente alla ricerca d’un senso autentico dell’esistere, facendo i conti con i sogni infranti, le inevitabili illusioni e l’amaro disincanto che si accompagnano con il desiderio d’illuminare la concezione dell’Amore nel suo significato più profondo.
Ecco allora che tutto si miscela nel desiderio di “raccontarsi”, oscillando tra stati d’animo ed illuminazioni liriche, tra sottile velo malinconico e consapevolezza d’una inevitabile presa d’atto: il mondo poetico diventa comunione dei sensi, ricordo e recupero sentimentale, atto liberatorio che si tramuta in fascinazione lirica.
Il mio sincero ringraziamento a tutti gli Autori che hanno contribuito alla creazione di questa antologia con l’augurio di un proficuo lavoro anche in futuro..

Massimo Barile
Presidente della Giuria del premio letterario I Poeti dell’Adda


Albo d’oro della XXVIII edizione del Premio I Poeti dell’Adda 2023

La Giuria della XXVIII Edizione Premio di Poesia Poeti dell’Adda 2023 presieduta da Massimo Barile, dopo attenta valutazione delle opere pervenute, rende nota la graduatoria finale:

Opera 1^ classificata «Sei tu che ascolti» di Chris Mao, Ormea (Cuneo). Questa la motivazione della Giuria: «La poesia di Chris Mao si alimenta del flusso d’un profondo respiro lirico che avvolge ed illumina la sua Parola.
Le percezioni e le visioni si miscelano nell’universo emozionale del poeta e, poi, si espandono mentre “la sete d’amore sfocia/nel letto dei pensieri feriti”: ecco allora che, davanti allo “schianto dei sogni”, le rivelazioni s’intersecano con le evidenze che conducono ad un “altro abisso”.
Durante il processo lirico, dal profondo dell’animo, risale la “traccia di dolore nascosta” e la linfa poetica sgorga prepotente, fino a condurre alla decretazione finale, quando il poeta pone il suo sigillo: “restano le vene a crepitare/per il sangue bollente” che conduce alla bellezza della donna, salvifico fluido vitale che “brucia ogni mio rimpianto”». Massimo Barile

Opera 2^ classificata «Sillabe» di Niccolò Valtulini, Bolgare (Bergamo).
Questa la motivazione della Giuria: «La visione poetica di Niccolò Valtulini è ammantata d’un senso di estraniamento che catapulta in una personale dimensione lirica capace di rendere perfettamente le intenzioni del poeta.
Le parole risuonano in un luogo dove domina il “vuoto”, come fosse un altrove lirico, un esilio dal “verbo”, nel “barlume” d’un pensiero disperso.
Emerge infine la consapevolezza estrema del poeta che constata e confessa: “il mondo è accaduto/a un passo da noi” quasi ad abbandonarsi all’ineluttabilità del fluire dell’umano esistere». Massimo Barile

Opera 3^ classificata «Nel cammino» di Alberto Pinotti, Modena. Questa la motivazione della Giuria: «Nella poesia di Alberto Pinotti le percezioni liriche proiettano in una dimensione esistenziale dove la decretazione della chiusa poetica diventa visione che coglie e fissa le intenzioni del poeta.
Il percorso esistenziale, contrassegnato da un «destino oscuro», riconduce a rimembranze dei “tempi perduti” nell’“oblio della vita”: i “ricordi sepolti” sembrano riemergere da un momento all’altro e, da un lato, s’avverte un senso di solitudine, dall’altro lato, v’è un desiderio d’un lento abbandono all’“incanto del tempo” e all’inevitabile presa d’atto di dover fare i conti con “un’indifferente realtà”». Massimo Barile

Opera 4^ classificata «Non crescono più fiori sulla terra» di Vittorio Di Ruocco, Pontecagnano (Salerno). Questa la motivazione della Giuria: «La poesia di Vittorio Di Ruocco affronta il dramma causato dalla guerra ed il flusso lirico miscela immagini e visioni che diventano testimonianza della follia dell’Uomo quando vengono meno la coscienza e la ragione lasciando, inevitabilmente, via libera alla violenza e al disumano.
Tutto pare fagocitato nell’“abisso delle crudeltà”, come se un “demone assassino” fosse sceso sulla Terra, come se non vi fosse alcuna possibilità di fermare la “trama” del Male.
Vittorio Di Ruocco, con una poesia penetrante ed incisiva, rende fedelmente la sua vibrante intenzione lirica». Massimo Barile

Opera 5^ classificata «Preghiera» di Giancarmine Fiume, Rovellasca (Como). Questa la motivazione della Giuria: «La lirica di Giancarmine Fiume diventa testimonianza dell’equilibrio precario della condizione umana odierna, assediata dalle guerre che ne decretano la follia e da «anime ansanti» che certificano il senso di smarrimento davanti a tali orrori.
Il poeta innalza una sommessa preghiera confidando che l’Uomo riesca a smuovere il “fondo della coscienza” e, grazie alla Parola di Dio, illumini il suo cammino con la speranza di pace.
La lirica risulta intensa e vibrante, fortemente percepita e profondamente sentita dal poeta». Massimo Barile

Opera 6^ classificata «La vita è anche altro» di Lucia Ingegneri, Monza (Monza – Brianza). Questa la motivazione della Giuria: «Nella poesia di Lucia Ingegneri il vissuto esistenziale diventa sostanza lirica che crea un impulso d’amore e un sentimento di fratellanza.
La nostra esistenza è anche “impronta di amabili memorie”, desiderio di una «preghiera di luce», tensione a vivere nel sentimento dell’amore per ricercare sempre uno spiraglio di luce che possa illuminare il cammino.
La sua visione poetica risulta costantemente protesa all’accertamento del valore fondamentale della coscienza dell’Uomo e la sua intenzione lirica incarna tale processo che conduce all’atto salvifico». Massimo Barile

Opera 7^ classificata «Esisto?» di Sergio Baldeschi, Montecerboli (Pisa)Questa la motivazione della Giuria: «Nella lirica di Sergio Baldeschi l’interrogativo esistenziale s’incarna in una labile percezione che diventa illusione, impalpabile presenza, eterea figura d’un poeta che deve fare i conti con le tempeste della vita.
Nella poesia emerge un senso di smarrimento che inquieta l’animo del poeta: si assiste ad uno sprofondamento nell’abisso dell’animo, si avverte la necessità vitale di ricucire gli “strappi della vita” mentre il “cuore convive con i sogni”, e diventa improrogabile la ricerca di un “brivido d’amore” che, come confessa il poeta, “mi faccia sentire vivo”.
Nel processo rivelatorio si assiste ad una metamorfosi della raffinata visione lirica di Sergio Baldeschi che assume nuove forme e attinge ad un rinnovato giacimento emozionale». Massimo Barile

Opera 8^ classificata «Sottoscrizione» di Giovanna Miceli, San Vito Lo Capo (Trapani). Questa la motivazione della Giuria: «La poesia di Giovanna Miceli vive una dimensione di sospensione dove “misurare i tempi morti/gli spazi vuoti tra una parola e l’altra” e, durante il processo lirico, cerca di metabolizzare le delusioni della vita, desidera cicatrizzare le ferite e tenta di dissolvere il senso della perdita.
La sua visione poetica si muove tra labili percezioni dell’animo ed enigmatiche miscele emozionali, quasi non volesse scoprire o raccontare ciò che segna nel profondo.
Lo spiraglio di luce s’avverte in alcuni dei suoi versi che sono una promessa di «respirare con gli occhi» e diventano necessità vitale d’una tensione lirica che illumina la sua visione». Massimo Barile

Opera 9^ classificata «Scogli» di Niccolò Ruscelli, Catanzaro. Questa la motivazione della Giuria: «La visione lirica di Niccolò Ruscelli passa attraverso i “meandri dell’animo” dove si ritrovano un senso di “cupa malinconia” e la necessità vitale di «abbracciare» la sostanza autentica della vita.
Nel processo lirico si assiste ad un ripensamento “al tempo passato” quando non vi furono parole e neppure una naturale “carezza”, fino a giungere alla decretazione finale che diventa confessione: “Io che sono come le acque tra gli scogli, mosse e sporche, /di giorno eclissate e di notte illune, /senza te perdo il lume…”». Massimo Barile

Opera 10^ classificata «Dirsi addio» di Maria Angela Cerini, Goito (Mantova). Questa la motivazione della Giuria: «La poesia di Maria Angela Cerini contempla una sequenza d’immagini che diventano espressione fedele delle sue intenzioni liriche.
Le cicatrici della vita ed il dolore vissuto, i sogni infranti e le “braccia aperte” senza la visione d’un approdo, grazie ad una brevità lirica che diventa sintesi estrema, s’incarnano in un dono generato in zone impenetrabili per decretare la difficoltà di ricercare uno spiraglio salvifico che possa illuminare il cammino». Massimo Barile

Opera Segnalata dalla Giuria: «Per me l’ultimo volo» di Luciano Benedetti, Verona. Questa la motivazione della Giuria: «La poesia di Luciano Benedetti, miscelando ricordo e memoria lirica, rappresenta un “volo”che diventa viaggio tra realtà e senso d’abbandono ad un “lungo sogno”.
Le contraddizioni e le difficoltà della vita, tra dispersioni e rimorsi, rappresentano il simbolico “bagaglio” da portare per il viaggio e non importa se reale o immaginario». Massimo Barile

Opera Segnalata dalla Giuria: «Natura» di Marco Negri, Lodi. Questa la motivazione della Giuria: «La poesia di Marco Negri rappresenta una sorta di inno lirico alla Natura prendendo in considerazione anche le varie concezioni filosofiche.
Il poeta la definisce come “Grande Madre”, “dimora celeste” che avvolge, “cupola misteriosa di stelle d’oro adagiate nell’oscurità”, offrendo il sigillo lirico che pervade l’animo grazie alla sua Parola vibrante». Massimo Barile

Opera Segnalata dalla Giuria: «Verso lidi perduti» di Alba Rattaggi, Varese. Questa la motivazione della Giuria: «La poesia di Alba Rattaggi è pervasa di un’atmosfera che ammanta le immagini liriche.
I sogni si dileguano “verso lidi perduti/d’illusioni svanite” e non rimane che ricercare uno “spiraglio luminoso, un respiro vitale, un risveglio nel silenzio della notte che conduca in una dimensione superiore”. Massimo Barile

Opera Segnalata dalla Giuria: «Chenopis atrata» di Saverio Rosso, Gaiola (Cuneo). Questa la motivazione della Giuria: «Saverio Rosso propone una poesia criptica che s’intreccia e plasma alle evidenze d’una visione poetica che necessita di una chiave di lettura per scardinare la simbolica serratura che riconduce alla condizione dell’animo e, al contempo, catapulta nelle labirintiche profondità dell’esistenza “rincorrendo” se stessi “sull’orlo del vuoto”». Massimo Barile

Antologia delle più belle poesie del Premio I Poeti dell’Adda 2023


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