Serena Maglietta Pollari, profondamente interessata alla letteratura e alla politica (intesa soprattutto come preannuncio di storia futura) ha pubblicato tre raccolte di poesie e due poemetti.
La prima raccolta “Quando tutto il passato era ancora futuro” (primo premio al Concorso internazionale “Omaggio a Pirandello) in cui il “doloroso e sublime procedimento poetico e quello di tipo archeologico-personale” (Alessandro Mancuso), il poemetto “Le chele dello scorpione”, “straziante melopea nel ricordo del padre” (Albano Biondi), “Quella Modena di Delfini”, che manifesta, secondo Alberto Bertoni, “un’opzione pienamente realizzata a favore della modalità epico-civile della poesia”, “I vincenti” che “fanno pensare alle tematiche affrontare da Pasolini” (Salvatore Guastella) e “Le piramidi del Circo” (poesie politiche, come le definisce l’autrice), ispirate alla guerra in Iraq, “lacerante grido di dolore che contiene un esplicito messaggio: la letteratura può, e secondo alcuni deve, dovrebbe, svolgere un ruolo prezioso di denuncia” (Oliviero Diliberto).